Report del workshop organizzato da Casastile, Arredo e Design e Messe Frankfurt Italia
Qual è il significato del fare Made in Italy e come si concretizza? Realmente il pensare e produrre italiano possono portare qualità nei prodotti e nei servizi? E come è possibile rendere percepibile questo valore? Sono alcuni dei temi trattati nel workshop organizzato da Casastile insieme a Messe Frankfurt ltalia e alla rivista Arredo e Design: un dialogo fra mondo della produzione, della comunicazione e delle istituzioni alla ricerca di percorsi condivisi. Una visione a 360 gradi per capire il Made in Italy e la sua competitività sui mercati esteri. Un’opportunità per trovare delle idee e fare sistema.
Laura Tarroni, direttore Casastile, Arredo e Design
 Di fronte ai dati in crescita e al potenziale ancora inespresso del Made in Italy, nasce l’esigenza di fare qualche riflessione sul significato di questo “capitale”. E per capire il fenomeno di cui stiamo parlando, Laura Tarroni presenta un rapido flash che mette in evidenza i settori più trainanti e i mercati di riferimento. Proponendo anche una interessante carrellata di brevi interviste ai giornalisti della stampa internazionale di settore che hanno raccontato qual è la percezione del Made in Italy all’estero. Leggi l’intervento e scarica la presentazione…
Giulio Iacchetti, industrial designer
La parola chiave per Giulio Iacchetti è good design: c’è un pensiero italiano del prodotto e come si declina? “La mia esperienza lavorativa nasce e si incardina nelle aziende del casalingo, ma la provocazione di oggi è parlare della via italiana del progetto, parola che ha una qualità superiore al design, ultimamente è un po’ usurata”. E delinea cinque concetti che informano il modo di progettare italiano: “la precarietà come opportunità ”, “cosa succede al di là della strada”, “la forza narrativa degli oggetti”, “dal cucchiaio alla città ”, e infine “l’utilità dell’inutile”. Leggi l’intervento e scarica la presentazione…
Lorenzo Nasini, marketing manager Sambonet Paderno Industrie
Il racconto del “produrre italiano” con Sambonet Paderno è un po’ controcorrente: un’azienda come che compie 160 anni, profondamente italiana e che allo stesso tempo ha fatto acquisizioni internazionali molto importanti, come Rosenthal nel 2009, Arzberg Porcelain nel 2013 e Ercuis Paris 1867 and Raynaud Limoges nel 2015. Lorenzo Nasini, marketing manager approdato da poco in azienda, usa la metafora dell’astronomia per descrivere il suo incontro col mondo dei casalinghi e per ripensare il Made in Italy alla luce di un’evoluzione che parla il linguaggio del futuro. Leggi l’intervento e scarica la presentazione…
Sergio Grasso, amministratore delegato Fratelli Guzzini
“Credo che ci sia spazio per fare del nostro Made in Italy il movente propulsore del sistema Italia”: Sergio Grasso parla dell’orgoglio di progettare, fabbricare e confezionare in Italia. In linea con la normativa che definisce il prodotto Made in Italy in tutte le sue fasi, dal progetto alla confezione, così come fa l’azienda Fratelli Guzzini da più di 100 anni, “con la meraviglia e lo stupore di tutti”. Da qui parte l’appello che vorrebbe sensibilizzare le istituzioni affinché proteggano le aziende e permettano loro di promuovere la spinta propulsiva del nostro sistema. Leggi l’intervento e scarica la presentazione…
Marco Fazzini, della Fazzini
Per Marco Fazzini dell’omonima azienda Fazzini, licenziataria del marchio La Perla, vi sono due parole per raccontare le strategie dei valori italiani: italianità e creatività . Una sfida interessante a livello mondo ma anche difficile a livello concreto, a causa delle misure del letto diverse per ogni paese, ma facilitata – nel loro caso – dall’uso del marchio riconosciuto che l’ha fatta entrare nel mercato del lusso. Un’arte che, al contempo, l’ha fatta arrivare ai mercati esteri anche con un corner dentro Harrods, i magazzini più famosi di Londra. Leggi l’intervento…
Raffaella Zoboli ufficio stampa Moneta Alluflon Group
La ricetta del nostro successo? “Fare bene quel che sappiamo fare meglio”, racconta Raffaella Zoboli, intervenuta in rappresentanza di Alluflon Group. Un’azienda che da sempre rappresenta la passione, la fantasia, la creatività tra i fornelli: di generazione in generazione si tramandano così i “segreti” che hanno reso celebre la cucina italiana. L’intera filiera di Moneta – dall’ideazione alla progettazione fino alla realizzazione della pentola – ha sede in Italia e risponde ai requisiti che distinguono nel mondo il marchio Made in Italy. Perché restare in Italia significa produrre bene, puntando su alta qualità , controlli accurati, valori dettati dall’esperienza”. Leggi l’intervento e scarica la presentazione…
Simona Pesaro, presidente Torcitura Padana, brand Coex
Una bella storia italiana, raccontata da Simona Pesaro di Torcitura Padana, e che parla di come è nata l’invenzione di un filato ignifugo completamente naturale, conosciuto in tutto il mondo. E’ la storia di due aziende italiane che – da un’idea italiana – hanno depositato un brevetto che sta portando una rivoluzione nel mondo del tessile: Torcitura Padana e Gruppo Zanolo, due classiche aziende familiari, piccole ed entrambe del settore tessile. Leggi l’intervento e scarica la presentazione…
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Alessandro Durante, responsabile relazioni esterne Anima – Fiac
Quali sono i valori che vanno tutelati? Made in Italy è sinonimo di “made it safe”, che significa che possiamo far diventare il Made in Italy sinonimo di sicurezza alimentare, tutela ambientale e ricerca innovativa. Alessandro Durante presenta Anima come partner di aziende che – pur avendo ottima gestione e grande capacità – fanno fatica a essere presenti sui mercati esteri. La presenza a questo tavolo di confronto anche di un’Istituzione come Anima – Fiac, completa un approccio che va affrontato a livello di sistema. Leggi l’intervento e scarica la presentazione…
Elisabetta Neuhoff, fondatrice e amministratore Close to Media
Elisabetta Neuhoff di Close to Media spiega cos’è il Made in Italy come brand da comunicare: “un sistema di valori attribuiti a determinati prodotti caratterizzati da un mix di artigianalità , bellezza, cura del dettaglio, stile, nonché una certa gioia di vivere, di piacere, benessere, gusto, senso della comunità : riconosciamo come lussuose le vie o i mall delle città del mondo quando arrivano i marchi italiani. Vediamo alcune considerazioni e criticità alla luce di importanti fenomeni che indicano una strada di successo. Leggi l’intervento e scarica la presentazione…
Donald Wich, amministratore delegato Messe Frankfurt Italia
È il Made in Italy realmente un brand, un concetto di nazione, come può essere per la Gernania o per altri paesi? Da questa domanda parte l’intervento di Donald Wich, AD di Messe Frankfurt Italia, che sottolinea l’importanza di un’opera di brand building nazionale sul brand-prodotto e/o il brand servizio, e su come si sia trasformata la comunicazione fieristica in un mondo che paradossalmente spinge verso la virtualizzazione. E dall’osservatorio sullo stato di salute del Made in Italy all’estero, emerge che è tanto lavoro è ancora da fare ma sono altrettante le soddisfazioni da cogliere. Leggi l’intervento e scarica la presentazione…
Una iniziativa stimolante da mantenere viva.