Il retail sta attraversando un cambiamento o meglio una vera e propria evoluzione. Iinsieme a Martin M Pegler ,esperto di retail, autore di volumi su questo tema e già docente al Fashion Institute of Tecnology di New York abbiamo individuato alcune temi progettuali e gestionali che stanno diventando sempre più cruciali
1 E luce sia
Senza la giusta luce, i prodotti non possono essere visti o giudicati, i colori non possono essere apprezzati, né le decisioni di acquisto effettuate. Per questo è fondamentale investire il più possibile nell’impianto illuminotecnica.
2Creare un ambiente confortevole e invitante
Rendere lo spazio “customer friendly” lavorando sul comfort, anche attraverso la temperatura: ad esempio, non troppo caldo in inverno e non troppo fresco in estate. Bisogna ricordare che il cliente è come un ospite che si invita a casa, quindi bisogna fare in modo che si senta benvenuto e desiderato.
3Coerenza
L’immagine deve essere coerente con la tipologia dell’offerta e il target di clienti a cui s’intende rivolgersi. Quindi evitare di realizzare ambienti troppo luxury che intimoriscono, se si vuole parlare a un target giovane, ma neppure realizzare uno store in stile bazar se l’obiettivo è un consumatore evoluto e attento alla qualità.
4 Puntare su un Visual Merchandising efficace
È fondamentale presentare l ’offerta merceologica attraverso “situazioni” semplici, facili da capire, da leggere e in grado di creare occasioni di vendita. La confusione deve restare fuori dal negozio. Ciò si ottiene creando raggruppamenti di prodotti coerenti, leggibili e scegliendo un tema (le funzioni, i materiali, i colori, la stagionalità…). È necessario raccontare storie, una cifra progettuale che consente di rendere l’assortimento più facile da comprendere, di conseguenza da vendere. Lo spazio deve essere confortevole e chiaro. Per realizzarlo, il dettagliante deve mettersi nei panni di un cliente che entra nel suo negozio e capire come può rendere più facili e piacevoli le sue decisioni d’acquisto.
5 Fare attenzione all’uso del colore
Meglio evitare decorazioni eccessive e colori troppo forti su pareti e pavimenti, puntando invece su materiali e colori neutri e leggeri. Si possono utilizzare texture ricche e colori intensi per creare aree tematiche che evidenziano, ad esempio, cambi stagionali, promozioni o festività. I colori accesi in contrasto possono essere utilizzate per focalizzare l’attenzione su un’area dello store in cui presentare anche un pezzo unico. I colori consentono di alterare la percezione dello spazio: i colori caldi lo rendono raccolto e abbassano il soffitto quelli freddi alzano il soffitto e allargano lo spazio.
6Fornire servizi adeguati
Bastano piccole attenzioni per far sentire un cliente coccolato e, quindi, renderlo più propenso all’acquisto. Ad esempio, non dovrebbero mancare sedie, una poltrona, un divanetto dove il cliente possa aspettare il proprio turno o, semplicemente, possa riposarsi, magari leggendo alcune riviste a disposizione. I dettaglianti più attenti potranno anche offrire un caffè o un altra bevanda (meglio se realizzati con piccoli elettrodomestici venduti in negozio). È poi assodato che una mamma che non deve occuparsi di un bambino irrequieto acquista di più e più volentieri, ecco allora che è utile prevedere un angolo dove i più piccini possano disegnare o guardare i cartoni animati.
7 Intrattenere il cliente
Innanzitutto bisogna avere chiaramente presente che ciò che può costituire un formula piacevole e rilassante di intrattenimento per un segmento del pubblico può invece diventare un’esperienza negativa e per un altro. La musica va bene, per esempio, ma deve essere selezionata in base alle preferenze del proprio target di clientela. In linea di massima, meglio puntare su una rilassante musica new wave a un volume non invasivo. Le stesse considerazioni valgono per i monitor video: possono risultare divertenti, interessanti, oppure avere un impatto totalmente negativo. Anche in questo caso, è necessario capire a quale tipologia di cliente si vuole parlare, per scegliere quali contenuti riprodurre e come. Una terza riflessione riguarda la creazione di un piccolo angolo caffè-bar, che può diventare una modalità d’intrattenimento molto apprezzata: un luogo in cui gli acquirenti possano rilassarsi, incontrare amici e magari progettare ulteriori acquisti. Infatti, più a lungo, l’acquirente rimane nel negozio, più a lungo resta a contatto con le proposte in assortimento e quindi potrà pianificare ulteriori acquisti.
8 Il servizio è un must
Al primo posto fra i fattori di successo di un punto vendita c’è sicuramente il servizio. Per il cliente il tempo è un valore che non intende perdere vagando senza meta all’interno dello spazio di vendita, sperando di trovare ciò che desidera. Ecco allora che servizio è, anzitutto, un volto che saluta quando entri e offre il suo aiuto e la sua guida: il fattore umano diventa così l’immagine del punto vendita. Servizio è anche una segnaletica chiara e di facile lettura. Servizio è, o dovrebbe essere, poi il processo di pagamento. La zona cassa e la persona che la presiede dovrebbero creare un’esperienza positiva: il pagamento è l’ultimo evento che avviene nel punto vendita e, quindi, anche quello che resterà maggiormente impresso. Servizi aggiuntivi, dal credito al consumo a una chiara politica di resi, ma anche al confezionamento, all’invito a restare in contatto con il punto vendita contribuiranno a rendere il ricordo dell’esperienza d’acquisto positiva. Interazione tra acquirente e rivenditore è oggi la parola d’ordine dell’esperienza d’acquisto.