Attraverso il progetto Fucina Frammenti, Pieces of Venice crea design sostenibile da materiali veneziani, supportando l’ambiente e la comunità
Progettati da Fucina Frammenti, i portacandele Murano Faro 4177 e Fondamenta Vetrai 97 sono gli ultimi arrivati tra i prodotti della Benefit Company Pieces of Venice, fondata sul profondo amore per la città di Venezia e per le sue magiche tradizioni. L’obiettivo – che gli ha fatto vincere a il XXVI Compasso d’Oro ADI per il progetto d’impresa, categoria ‘Design per il sociale’ nel 2020 – è quello di trasformare i materiali dismessi della città e della Laguna in piccole opere uniche di design aiutando l’ambiente e sostenendo il territorio anche a livello sociale, affidando le lavorazioni alla Cooperativa Futura, che promuove il riscatto sociale e la riabilitazione di persone meno fortunate.
Pieces of Venice, con questo progetto di Fucina Frammenti, arricchisce l’offerta di prodotti di design donando nuova vita questa volta alle “galottine”, provenienti da bicchieri realizzati con il prestigioso e coloratissimo vetro di Murano. Questo progetto va ad aggiungersi alla collezione di complementi realizzati in legno di bricola e di larice dei pontili, e a offrire un contributo a sostegno dell’associazione Masegni e Nizioleti per la salvaguardia e il decoro della città attraverso l’iniziativa “Salva Venezia un pezzo alla volta” diretta a finanziare alcuni interventi di salvaguardia del decoro di Venezia (nel centro storico), rimarcando l’impegno sociale della Benefit Company rispetto al territorio.
Come gli altri preziosi oggetti firmati Pieces of Venice, anche i portacandele che riutilizzano le Galottine indicano con i loro nomi degli indirizzi di Venezia tutti da scoprire e che guidano il turista attraverso curiosità, storia e leggende legate alla Laguna.
I NUOVI PRODOTTI
Portacandele – Fondamenta Vetrai 97
Un omaggio all’abate Vincenzo Zanetti, che dopo un periodo di chiusura delle fornaci durante il dominio asburgico nell’Ottocento dedicò l’intera vita a favore dell’isola di Murano e del suo prestigio.
“Si chiamano “Fondamenta Vetrai 97”, perché di vetro sono composte e perché onorano quella persona che salvò la vetraria muranese dall’oblio” racconta Alberto Toso Fei, storyteller d’eccezione per Pieces od Venice che condivide con l’abate le origini muranesi e la casa sull’isola “Zanetti era nato a Murano al numero 97 di fondamenta dei Vetrai, da li il nome per queste galottine ottenute dalla lavorazione dei bicchieri della celebre linea “IDRA” di NasonMoretti, alle quali viene aggiunta una base in legno di bricola, trasformandole nella loro elegante nuova vita di portacandele.”
Portacandele – Murano Faro 4177
Il Faro di Murano – identificato con il numero 4177 presso l’Istituto idrografico della Marina – è il punto cardine che unisce Venezia all’isola del vetro, fa da scalo per l’isola di Burano e segna tuttora con la luce della torre la rotta alle navi in mare aperto.
“Con il suo sentiero luminoso che si accende ogni sei secondi indica alle imbarcazioni la via dell’ingresso in laguna, e costituisce un riferimento certo nella notte, per chi sfida le insidie del mare e cerca in Venezia un porto sicuro.” Specifica Alberto Toso Fei. “Il faro di Murano è tutto questo, ma anche qualcosa di più: con i suoi 32 metri è il faro più alto dell’intera gronda lagunare, ma soprattutto sull’isola è esistito un faro fin dai tempi della Serenissima; una torre di legno che fungeva da vedetta sul mare nelle ore diurne, e sulla cui sommità venivano accesi dei fuochi riflessi da specchi, nel corso della notte.”
Il portacandele di Pieces of Venice porta con sé la magia della luce e della storia: vetro residuo delle “galottine” di bicchieri NasonMoretti, legno di bricola della laguna. Dove la luce della candela attraverso le texture ed i colori del vetro riproduce i giochi di riflessi del fascio che rimbalza sulle increspature della laguna, creando un’atmosfera tranquilla e rilassante, come cullati dalle onde in mare aperto.
La ricerca rispetto allo specifico scarto è competenza di Fucina Frammenti, iniziata dalla tesi di laurea magistrale “ReLab. Officina progetto” di Clara Accebbi, pubblicata su ADI DESIGN INDEX 2020 ed evoluta nel team di progettisti oggi definito come FF composto da Clara Acebbi, Elia Venturini e Alessandro Zannoni.