Molti giovani giunti da tutte le parti del mondo hanno partecipato al “Premio Valcellina” (12 aprile – 11 maggio), importante testimonianza dell’importanza internazionale del Premio, creato nel 1995 da Gina Morandini. La giuria ne ha selezionati 23 provenienti, oltre che dall’Italia, dalla Finlandia, dalla Polonia, dalla Bulgaria, dalla Lettonia, dalla Germania, dall’Albania, dalla Romania dal Giappone, dagli Stati Uniti, dalla Corea e da Taiwan. Le opere sono state ospitate nei settecenteschi spazi di Palazzo D’Attimis, antica residenza dei nobili maniaghesi che ora è dedicata alle esposizioni e agli eventi; i visitatori sono stati accolti nell’atrio di pietra da 14 telai rotondi da ricamo che pendevano dal soffitto a volte, incorniciando ciascuno un volto dei ritratti della quadreria della villa, stampato a inkjet su tela di seta ed erano invitati a ricamare con un filo fucsia.
Il poetico allestimento, curato da Lucia Vedovi con fantasia e leggerezza, continuava con i telai da ricamo disposti come segnaletica delle sale, per tutto l’elegante Palazzo, dove – come ha detto la Presidente della “Associazione Le Arti Tessili”, promotrice del concorso – “è il bello a ospitare il bello”. Il tema di quest’anno è stato “Il Doppio, suggestiva complessità tra l’immaginario e il reale”, una lotta tra opposti da intendere come stimolo al confronto e alla crescita. I giurati, dopo un’accurata valutazione sul valore delle opere, sulla loro coerenza linguistica ed estetica e sull’aderenza al tema di questa edizione hanno attribuito tre premi e alcune menzioni speciali.
Yi-Chung Chiung, di Taiwan, ha vinto il 1° Premio con l’opera Face to face but also Back to Back. L’italiana Livia Ugolini, si è aggiudicata il 2° premio con “L’un l’altro” e Ying-Ting Chen, di Taiwan, ha meritato il 3° premio con Twelve different collars on the skin.
(Renata Pompas)