Appena ho visto il pouf della Reevèr One Home ho subito pensato alla mia sala e a dove avrei potuto metterlo. Da subito mi ha attirato la fantasia floreale in bianco e nero, che si sposa benissimo con la mia poltrona da lettura, ma è quando ho passato la mano sul velluto caldo e morbido che mi sono detta “lo voglio”. Una volta arrivata a casa però mi sono resa conto che non ho una reggia e che un pouf in mezzo alla sala avrebbe limitato i movimenti, dovevo quindi inventarmi qualcosa per tenere quell’oggetto morbido e vellutato e per muovermi liberamente, ed ecco che la mia vena creativa ha avuto il sopravvento: “reinvento il pouf e lo trasformo in un contenitore porta-tutto da mettere sotto al tavolino della sala”. La sera davanti alla tv non riesco a rimanere con le mani in mano e così ho sempre a disposizione l’uncinetto con gomitoli di lana o cotone e il mio cestello del ricamo con aghi e filo. Attualmente utilizzo una scatola in legno e una borsa africana regalatami tempo fa, ma lo spazio che serve per contenere tutti i materiali non basta mai. Così ho subito pensato al pouf e alla sua grande capienza e alla comodità della zip che racchiudeva l’imbottitura come coperchio della mia nuova scatola. Ho così tolto il contenitore interno con l’imbottitura a micro-sfere e dopo aver preso le misure e aver capito che il pouf è più alto del tavolino mi sono messa subito al lavoro: ho creato una balza che ho cucito a macchina per abbassarlo. Ho notato però che senza l’imbottitura interna il tessuto si afflosciava così ho acquistato un pannello in policarbonato alveolare (spesa totale 3,50€) che ho ritagliato in rettangoli da posizionare ai quattro lati del parallelepipedo. Per fissare i supporti al tessuto ho utilizzato la colla a caldo lungo tutto il bordo superiore, quello subito sotto la cerniera. Ora tutti i miei materiali da ricamo e uncinetto sono posizionati sotto al tavolino, in un contenitore con un coperchio con la cerniera e quindi al riparo dalla polvere, con i colori giusti per la mia sala, bellissimo da vedere!
Dal blog: nigutindor.com