Rubelli alla Biennale di Venezia

La collaborazione con il mondo dell’arte è presente nel DNA di Rubelli sin dalla sua partecipazione  ai primi allestimenti della Biennale: già nel catalogo del 1899 l’azienda viene citata come fornitore delle “stoffe di soprarizzo che adornano la rotonda” dell’attuale Padiglione Italia. Successivamente, negli anni ’20 e ’30, grazie agli intensi contatti con artisti di altissimo livello e fama internazionale come Umberto Bellotto, Guido Cadorin, Vittorio Zecchin e Gio Ponti, vennero prodotti straordinari pattern tessili esposti nel Padiglione Venezia come esempi di eccellenza e di connubio tra il mondo dell’arte e quello dell’industria.

Questo fil rouge che non si è mai interrotto racconta oggi, grazie all’ intervento di due artiste contemporanee – Marialuisa Tadei e  Marya Kazoun  – un nuovo modo di rapportarsi al mondo dell’arte che riporta Rubelli al Padiglione Venezia in occasione della 55ma Esposizione Internazionale d’Arte della Biennale di Venezia (1 giugno – 24 novembre 2013): le materie prime ed i tessuti sono stati reinterpretati in una originalissima chiave di lettura, destrutturata, colorata, sorprendente ma sempre, profondamente, Rubelli. Marialuisa Tadei ha creato il motivo decorativo per due tessuti che rivestiranno, esternamente e internamente, la sua installazione intitolata il “Castello del Sole”. Ispirati ai mosaici dell’artista, i due tessuti si chiamano “Foresta stellata” e Spirito di Luce”. L’installazione sarà completata all’interno da un mosaico a tema “Il Sole” e da arazzi ricamati dall’artista, anch’essi sul tema del mosaico. L’esperienza emozionale del visitatore, che potrà entrare nell’installazione, sarà arricchita da una musica creata per l’occasione. Diverso l’approccio di Marya Kazoun che creerà una sorta di mondo parallelo. Rubelli ha realizzato con lei un tessuto con il quale verranno realizzati i costumi dei performer che si esibiranno nel corso della prima settimana, mentre tessuti Rubelli di collezione verranno utilizzati per  far nascere delle “creature” animate che si muoveranno nello spazio dedicato all’artista all’interno del padiglione. Al centro dell’installazione, una sorta di scala, elemento di passaggio tra i mondi di Marya, verrà interamente rivestita con filati in gradazione dal bianco al grigio.

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