Le fibre liberiane certificate

Dopo il lancio del suo marchio European flax®, la CELC (Confederazione Europea del Lino e della Canapa) annuncia la creazione dell’ Osservatorio delle fibre liberiane in occasione del salone Première Vision Pluriel, dal 17 al 19 settembre.

Di fronte a un consumatore beninformato e esigente sull’origine e la composizione dei prodotti che consuma, di fronte alla forte presenza del lino europeo, fibra verde che seduce l’industria della moda e della casa grazie alla sua eco-responsabilità e al suo carattere d’identità a forte valore aggiunto, la CELC – unica organizzazione europea che riunisce l’insieme delle filiere lino e canapa – si dota, con l’Osservatorio delle Fibre Liberiane (fibre vegetali derivate dalla parte esterna dello stelo della pianta, come il lino, la canapa, il ramiè, la iuta) di una importante capacità strategica. Un’azione che completa marchi come European Flax® e Club Masters of Linen. Con European Flax®, la CELC crea il visto qualitativo del lino, fibra europea di ottima qualità per tutti gli impieghi. Il marchio che preserva, valorizza e salvaguarda un’eccellenza agricola e industriale europea, la sua origine territoriale e il suo savoir-faire non delocalizzabile. A vocazione internazionale, European Flax® firma i prodotti di lino in tutte le loro fasi di trasformazione (fibre, fili, tessili, composito…) fino al prodotto finale. Una garanzia destinata a essere identificata dal consumatore finale.

Con l’Osservatorio delle fibre liberiane la CELC realizza una piattaforma comune ai diversi laboratori specializzati nel Tessile e l’Abbigliamento per identificare le fibre liberiane come il lino, la canapa e il ramiè. Un’iniziativa sottesa dalla realizzazione e standardizzazione di un protocollo di analisi di composizione, un  protocollo di identificazione affidabile al quale fare riferimento. Anche se la pista del DNA non possa ancore essere ritenuta risolutiva, i tentativi e analisi realizzati da Arvalis Institut du Végétal sui prodotti finali dimostrano che le diverse tappe della catena tessile modificano il DNA, fino a renderlo inutilizzabile. C’era la necessità di definire e deliberare su una nuova metodologia di analisi incontestabile. Senza un sistema comune di riferimento all’inizio, e dopo mesi di consultazione con i laboratori del savoir-faire tessile in Francia, Italia e Belgio (Centexbel-BE, Centrocot-IT, Cetelor-FR e IFTH-FR), l’Osservatorio ha realizzato un tronco comune nell’analisi delle fibre liberiane. Oggi, solo le analisi fisiche e ottiche al microscopio distinguono i dettagli morfologici tipici delle fibre in questione, in vista longitudinale e in sezione trasversale. Il corpus scientifico consente ora di identificare precisamente le 3 fibre campione del lino, il ramiè e la canapa, grazie a: il metodo di preparazione delle fibre, la procedura di osservazione al microscopio, la perizia comparativa delle fibre con le fibre di riferimento, la localizzazione dei marcatori discriminanti di ogni fibra, l’analisi del comportamento fisico intrinseco delle fibre. Leggendo i risultati dell’osservazione e facendo un paragone, le fibre sono così identificate. Dopo aver riunito i laboratori, centri tecnici e di ricerca, facendo riferimento alle filiere tessile e abbigliamento europee, l’Osservatorio si aprirà alle società leaders di ispezione e di controllo di conformità. La nuova metodologia di analisi diventa quindi il sistema di riferimento comune utilizzato dai laboratori accreditati dall’Osservatorio.

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