Sicuramente nelle cucine professionali, ma ormai anche in ambito domestico, è massima l’attenzione all’individuazione dello strumento da cottura più consono in relazione alla ricetta che si intende realizzare. Determinante – ai fini della scelta – la materia prima principale di cui si compone
Selezionare la pentola giusta per ogni piatto risulta fondamentale per garantire una cottura ottimale e non compromettere le proprietà nutritive, l’aroma e il sapore degli alimenti. All’atto della decisione, il mix di variabili da tenere in considerazione appare piuttosto ampio: in primis, comunque, occorre valutare con cura la forma, la grandezza e soprattutto il materiale dell’utensile. L’individuazione del materiale migliore rappresenta un passaggio particolarmente critico perché ognuno presenta proprietà peculiari e cuoce i cibi in modo differente. Nello specifico, i requisiti prioritari che una buona materia prima da pentolame deve possedere sono la capacità di distribuire il calore in modo omogeneo, la sicurezza per la salute – nel senso che non deve rilasciare sostanze tossiche e/o alterare il profilo organolettico o il gusto delle vivande – e la garanzia di resistenza nel tempo. Il tutto senza dimenticare l’utilizzabilità su diversi piani cottura (induzione inclusa), il prezzo contenuto entro una soglia ritenuta accettabile e l’ormai imprescindibile sostenibilità intrinseca.

Quanto è versatile l’alluminio
L’alluminio è certamente uno dei materiali più utilizzati per la produzione di pentolame in Italia in virtù di numerosi e comprovati vantaggi. A cominciare dalla leggerezza – che rende lo strumento da cottura facile da maneggiare anche nei formati più grandi – e dall’eccellente conduttività termica, visto che, all’interno della pentola, il calore si distribuisce in modo uniforme. Senza dimenticare, poi, l’estrema duttilità del materiale, che permette di realizzare utensili di ogni dimensione e design. D’altro canto, i minus riguardano essenzialmente l’alluminio puro, che non risulta compatibile con i piani a induzione (anche se ormai l’industria ha sviluppato soluzioni ad hoc, rendendo questa limitazione sempre meno rilevante), non è antiaderente e non si dimostra idoneo alla conservazione degli alimenti, poiché tende a deteriorarsi a contatto con cibi acidi o salati. Tuttavia, la sua versione rivestita supera tali criticità grazie ad efficaci trattamenti antiaderenti o protettivi, rendendolo ancora più pratico e adatto a diversi impieghi in cucina.

Ma come emergere rispetto ai competitor in tale ambito? “In questo segmento di mercato la differenziazione non si gioca solo sulla qualità produttiva, ma su un mix di elementi che contribuiscono a creare un articolo realmente distintivo”, spiega Cinzia Casagrande, Marketing & Sales Director di Alluflon Spa. “Lo studio dei rivestimenti, la ricerca sulle forme, l’ergonomia del manigliame e l’innovazione nei fondi sono tutti aspetti che permettono di offrire un concreto valore aggiunto. Essendo noi produttori, deteniamo il controllo completo su ogni fase della manifattura e questo ci consente di spingere al massimo su ogni dettaglio”. Oggi tutte le linee di punta a marchio Moneta si connotano per un comune denominatore: il Finegres, esclusivo rivestimento ceramico 100% naturale e privo di PFAS che permette di cucinare per irraggiamento, garantendo una cottura più uniforme ed efficiente.
Il coating fa la differenza
Il pentolame in alluminio con rivestimento antiaderente mantiene tutte le caratteristiche e i pregi degli strumenti in alluminio semplice, quali la maneggevolezza e la conducibilità termica, che combinano con il plus di non far attaccare i cibi in cottura: ne conseguono, quindi, la possibilità di usare meno grassi per cucinare ed una superiore praticità della ripulitura degli utensili. I coating di cui tali pentole sono rivestiti, però, non sono tutti uguali. “I nostri prodotti antiaderenti si contraddistinguono per l’eccezionale uniformità e durata del rivestimento, che è progettato per resistere all’usura quotidiana e ai graffi, superando ampiamente gli standard di comparto”, afferma Chiara Brunelli, CEO di Deko Srl. “Inoltre, garantiamo una pulizia facile e veloce, unita ad alti standard di sicurezza alimentare, rendendo i nostri rivestimenti ideali per impieghi in cui la qualità e l’affidabilità risultano fondamentali”.


L’offerta dell’azienda si distingue grazie all’utilizzo di tecnologie all’avanguardia per l’applicazione del rivestimento, supportato da un costante affiancamento tecnico che assicura non solo un prodotto di livello superiore, ma anche un elevato contenuto di servizio. “Siamo fieri di essere riconosciuti come market leader di settore, e ciò grazie alla continua innovazione e all’eccellenza qualitativa dei nostri manufatti, pensati per soddisfare anche i clienti più esigenti. Oggi la nostra linea di punta comprende prodotti rullati e spruzzati a base di PTFE, rinomati per la loro straordinaria capacità antiaderente e per l’affidabilità nei processi industriali”.
Il performante alluminio pressofuso


Facendo leva su un mix di caratteristiche uniche, combinate con moderni standard di produzione e sicurezza, l’alluminio pressofuso si rivela una valida opzione per gli strumenti da cottura. “Fra i suoi requisiti principali – afferma Cristina Montini, Titolare e Direttore Commerciale di Risolì Srl – vanno innanzitutto evidenziati la riciclabilità, l’indeformabilità e l’alto spessore del fondo, che consente un’ottima e costante distribuzione del calore e, quindi, un significativo risparmio energetico e una cottura uniforme su tutta la superficie della pentola. Un minus del materiale è il peso relativamente superiore, che comunque – da un diverso punto di vista – può trasformarsi in vantaggio, visto che è segno di qualità ed indeformabilità”. Un elemento da non sottovalutare è la corretta cura e manutenzione: per garantire la sicurezza e la longevità delle pentole in alluminio pressofuso, infatti, è consigliato evitare detergenti abrasivi aggressivi o utensili metallici che possano graffiarle, riducendone la qualità e le performance.
“Il target elettivo di tali strumenti è un consumatore appassionato di cucina, dunque attento alla qualità delle pentole da usare, ed in grado di comprendere che un prodotto di valore e manufatto interamente in Italia presenta un costo superiore rispetto ai competitor, ma è certamente più affidabile e duraturo. A ciò si aggiunga il requisito della sostenibilità, in quanto si tratta di utensili eticamente rispettosi dell’ambiente e delle persone”. Per distinguere la propria proposta sul mercato Risolì utilizza intensamente la leva della comunicazione, in particolare facendo formazione alla forza vendita per spiegare cosa c’è dietro al prodotto e sottolineare la necessità di diffidare dai me-too e dai prodotti di importazione (anche se talora firmati da marchi italiani). “Oggi stiamo puntando, in particolare, sulla linea Black Plus, che unisce benefici di durata e prestazionalità a forme eleganti e distintive”.
Acciaio: sano, durevole, ecologico

Le pentole in acciaio continuano ad eccellere nella bollitura e vantano plus indiscutibili a livello di igiene, facilità di manutenzione e lunga durata, a cui fanno da contrappunto una ridotta maneggevolezza – dovuta al peso specifico del materiale – e la conduttività termica non sempre ottimale, a meno di interventi specifici sul fondo dell’utensile.
“I nostri prodotti si distinguono nella categoria perché per la loro realizzazione utilizziamo il più pregiato degli acciai inox, ossia il 18/10 (cromo 18%, nichel 10%) di origine italiana o, in alcuni casi, europea, in modo da realizzare utensili provvisti della massima qualità e salubrità”, sottolinea Andrea Barazzoni, Presidente e AD di Barazzoni Spa. “Questo tipo di materiale – che si connota per la superiore conducibilità del calore (con il conseguente risparmio energetico), un’ottima resistenza alla ruggine e alla corrosione, una notevole praticità a livello di conservazione e pulizia – unito agli accurati controlli durante il ciclo di lavorazione, che si svolge interamente in Italia, rende le nostre pentole strumenti da cottura eccellenti, destinati a durare nel tempo, igienici e sicuri per la salute. Ai requisiti descritti si aggiungono la sostenibilità, legata sia al pluriennale ciclo di vita del prodotto sia alla riciclabilità dell’acciaio, e l’utilizzabilità su tutti i piani di cottura, compresi quelli ad induzione: quest’ultima caratteristica deriva dall’introduzione del fondo “triplo strato” (acciaio-alluminio-acciaio), che garantisce una diffusione termica omogenea e, quindi, l’idoneità a tutte le fonti di calore”.
Il target preferenziale a cui si rivolge il pentolame in acciaio inox comprende sia utilizzatori alle prime armi che esperti di cucina. “Acquistano i nostri prodotti i clienti di vecchia data, che magari hanno ricevuto le nostre pentole in regalo per il matrimonio e che, trovandosi bene, restano fedeli alla marca, ma anche clienti nuovi di tutte le età, che prediligono l’acciaio in quanto salutare, durevole, versatile”. Diverse le linee della gamma in acciaio Barazzoni, capitanate dalla storica Tummy, lanciata nel 1969 ma tuttora topseller del brand.
Resistenza + durata per gres e ghisa


Il gres vetrificato è un tipo di ceramica di alta qualità senza alcuna porosità, il che rende l’intera superficie degli utensili inalterabile, facile da pulire e lavabile in lavastoviglie. “Grazie al nostro processo di vetrificazione, ogni accessorio si dimostra ancora più resistente, durevole e versatile”, dichiara Alessandra Maggi, Commercial Director Le Creuset Italia. “Colori contemporanei ed elevata leggerezza si combinano in una vasta scelta di prodotti da collezionare ed in grado di rispondere alle più stringenti esigenze di cucina in forno e al microonde. Ideali per l’utilizzo quotidiano, le nostre soluzioni in gres vetrificato vengono prodotte con un tipo di argilla tra i più resistenti e durevoli; la cottura ad alte temperature, poi, le rende resistenti a graffi, scheggiature, crepature e macchie. Assicurano, inoltre, un’ottima propagazione e ritenzione del calore, facendo in modo che il cibo cuocia in modo uniforme e rimanga caldo più a lungo in tavola”. Accanto ai set regalo ed alle soluzioni del segmento “art de la table”, la gamma Le Creuset comprende diversi prodotti di area cookware: che si tratti di pirofile, mini-cocotte, ramequin o tortiere, la collezione in gres vetrificato promette di accontentare tutti i gusti in fatto di preparazione, cottura, presentazione e conservazione dei cibi. L’azienda offre anche strumenti da cottura in ghisa vetrificata, materiale altrettanto eclettico che garantisce – sia nelle cotture brevi che in quelle lunghe a bassa temperatura – una distribuzione omogenea del calore. “I nostri utensili si connotano per la superficie vetrificata di alta qualità, resistente all’usura quotidiana, in grado di non assorbire né trasferire umidità, odori, sapori nelle pietanze in cottura e resistente a qualsiasi tipo di acidità. A ciò si aggiungono due ulteriori proprietà: l’utilizzabilità su qualsiasi fonte di calore e la possibilità di lavaggio in lavastoviglie. Ogni nostro modello in ghisa viene tuttora prodotto nella fabbrica di Fresnoy-le-Grand: poiché alcuni passaggi si basano ancora su abilità artigianali, ogni pezzo è unico e caratterizzato da una propria identità”. In termini tecnici, da un calderone (in francese creuset) viene versata la ghisa liquida all’interno di stampi in sabbia, che vengono successivamente rotti per passare alla fase di tripla vetrificazione ad alta temperatura sull’intera superficie: la vetrificazione iniziale assicura lunga durata e resistenza agli sbalzi termici, le successive conferiscono la tipica finitura dai colori vivaci. “I nostri prodotti iconici in questo ambito sono le cocotte (rotonda e ovale), alleate inseparabili per preparare risotti, arrosti, zuppe e pesce, ma anche per cuocere in forno”.
Rame per il controllo ideale del calore

Dopo l’argento, il rame rappresenta il miglior conduttore di energia termica: la propagazione avviene uniformemente e rapidamente, consentendo di controllare le temperature in maniera ottimale. Non a caso, il materiale viene spesso utilizzato anche in pasticceria, dove il perfetto monitoraggio del calore è fondamentale per la riuscita dei dolci. “Questa caratteristica rende il rame idoneo a varie tipologie di cottura, sia brevi che lunghe, anche se i suoi piatti forti sono il risotto e le carni”, riferisce Angelo Pavoni, Contitolare di Pavoni Snc, quarta generazione di un’azienda orgogliosamente a conduzione familiare.
“Come dico spesso, la pentola in rame “insegna a cucinare”, in quanto il cibo si attacca in presenza di temperature o tecniche di utilizzo errate: se usata in modo corretto, invece, gli alimenti vengono cotti alla perfezione e presentano, di conseguenza, un gusto unico”.
Nella maggior parte dei casi, gli strumenti da cottura in rame vengono stagnati all’interno: dal momento che tale materiale soffre le cotture con cibi acidi, lo stagno va a creare uno strato protettivo sicuro per il contatto alimentare. “Il problema è che lo stagno tende ad usurarsi nel tempo e, dunque, si rende necessaria la pratica della ristagnatura. Ciò non rappresenta necessariamente uno svantaggio: potendo ristagnare ogni pentola più volte, questa può durare letteralmente una vita e, quindi, risulta altamente sostenibile”. D’altro canto, potrebbero frenare l’entusiasmo nei confronti del prodotto l’alto prezzo di acquisto ed anche il peso abbastanza impegnativo per un utilizzo quotidiano.
“I nostri utensili vengono apprezzati ed usati dagli appassionati di cucina, oltre che da ristoranti e hotel prestigiosi, non solo per cucinare ma anche per il servizio in tavola, visto che la bellezza del rame conferisce un tocco unico alla tavola. Essendo diretti al canale professionale, tutti i prodotti della nostra gamma presentano standard elevatissimi, ma una pentola di cui andiamo particolarmente fieri è la casseruola bombata”.
Il titanio scommette sul target salutisti

La scelta del titanio in cucina viene giustificata dalla sua capacità di resistere alla corrosione – prodotta dai cibi acidi e alcalini e dall’acqua salata – ed alle alte temperature, a cui si associano plus di biocompatibilità e atossicità. “La superficie di cottura in titanio puro delle nostre pentole di fatto annulla i rischi per la salute dovuti alla contaminazione degli alimenti da parte di sostanze nocive, nonché alla dispersione nell’ambiente di fumi potenzialmente tossici”, dice Emma Maria Villa, Responsabile Comunicazione del brand Tritania. “E ciò va anche a vantaggio del gusto, visto che il materiale non altera i sapori naturali”. Il titanio, in quanto metallo atossico e privo di nichel e PFAS, rappresenta, insomma, una valida alternativa sia all’acciaio che all’alluminio con coating antiaderente. Lo penalizza, però, un posizionamento di prezzo decisamente superiore.
Ma qual è il profilo del consumatore-tipo di pentolame in titanio? “I primi ad interessarsi alle pentole Tritania e a diffonderne la conoscenza sono stati, da un lato, medici e nutrizionisti interessati alla sana alimentazione e, dall’altro, esperti conoscitori di materiali. Nel corso del tempo, però, il nostro pubblico si è progressivamente esteso a tutti i consumatori attenti alla salute e, al contempo, amanti della buona cucina. In questa fase puntiamo a superare i confini nazionali, rivolgendoci ai mercati esteri – tipicamente quelli del Nord-Europa – dove è più diffusa la sensibilità salutistica ed affermata la cultura tecnico-scientifica”.
La gamma Tritania comprende 7 referenze in materiale triplo-strato distribuito uniformemente sull’intero corpo pentola: la superficie di cottura è una lamina di titanio puro, lo strato intermedio è di alluminio e l’esterno è in acciaio inox AISI 430 magnetico, compatibile con i piani ad induzione. Essendo totalmente in metallo senza rivestimento, quindi, tali utensili risultano indistruttibili e non richiedono alcun ricondizionamento nel tempo.
Draghi verdi, ma anche piastre in ghisa

Officina Ghise Lamperti Srl – realtà manifatturiera fondata a Legnano nel lontano 1908 e conosciuta in tutto il mondo per i cosiddetti “draghi verdi”, cioè le caratteristiche fontanelle pubbliche del Comune di Milano con l’iconico rubinetto a forma di drago – presidia anche il comparto cookware con una gamma di pentole e padelle in ghisa. “La ghisa smaltata – sottolinea Andrea Lamperti, il Titolare – rappresenta uno dei migliori materiali per gli utensili da cottura perché consente di cucinare in modo eccellente su qualsiasi tipo di fonte di calore, dal momento che riesce ad immagazzinare calore, trattenerlo per un periodo prolungato e distribuirlo in modo lento ed omogeneo, conservando così le qualità nutrizionali degli alimenti ed ottimizzandone sapori ed aromi. Permette addirittura di ultimare la cottura a fuoco spento, risparmiando energia.
Certo, le ghise non sono tutte uguali: i nostri prodotti sono certificati TÜV e, quindi, vengono sottoposti a continui controlli qualitativi, con la conseguenza che il loro posizionamento di prezzo risulta decisamente superiore a quello degli articoli da supermercato. In tale ottica, oggi più che sul pentolame classico puntiamo su piastre, griglie e bistecchiere in svariate forme e dimensioni”.
