Guzzini “Investiamo per rendere la qualità e il design accessibili”

Fratelli Guzzini chiude un 2023 all’insegna del rafforzamento. I trend sono più che positivi: fatturati stabili sull’anno precedente e in crescita rispetto al periodo ante covid, un significativo aumento della redditività aziendale con EBITDA a due cifre e un importante miglioramento della già positiva situazione finanziaria netta

Un 2023 in cui l’azienda marchigiana ha ottenuto la certificazione BCorp e ha impiegato importanti risorse per la ricerca formale delle sue nuove collezioni, rafforzando la propria offerta su alcune categorie di prodotto, per proporre al suo pubblico una profondità di gamma sempre superiore nel mondo della tavola, della cucina e del cooking. Il risultato sono le novità 2024 presentate, in anteprima, ad Ambiente a Francoforte, nello scorso mese di gennaio.
Di questi risultati e di quelli che verranno, abbiamo parlato con Massimiliano Guzzini, presidente della Fratelli Guzzini Spa e Sergio Grasso, amministratore delegato.

L’ampliamento delle collezioni viste ad Ambiente riflette il vostro impegno per l’ambiente, con l’uso di materie prime riciclate oppure realizzate con materiali bio-based di origine non fossile ma, come sempre, la grande attenzione a design.
Le nuove collezioni sono il risultato delle molte riflessioni e del grande lavoro che abbiamo svolto per ampliare l’offerta e diventare sempre più specialisti, andando a toccare funzioni d’uso, che non avevamo esplorato prima, e costruendo programmi continuativi.


Riflessioni per un mercato che sta cambiando? E in che modo?
Stiamo assistendo ad una revisione completa della geografia di questo mercato. Geografia non soltanto territoriale ma anche valoriale e la causa principale è stata la pandemia che si è rivelato un acceleratore incredibile per gli acquisti di prodotti per la casa, con un’attenzione particolare a tutto ciò che è outdoor. A quel periodo se n’è contrapposto uno contrario, dominato da uno scenario macroeconomico complesso. Tutte condizioni che ci hanno stimolato ulteriormente quelle riflessioni di cui sopra e che hanno dato il via a nuove strategie, che si sono concretizzate nell’ampliamento dell’offerta.

E, infatti, nel primo semestre del 2024 avete presentato due nuove linee all’interno della Cookware Collection
Sì. Abbiamo attuato una strategia di rafforzamento di alcune categorie di prodotto, in particolar modo attraverso la ricerca formale di nuove collezioni per la tavola e la specializzazione di alcune aree funzionali nel mondo della cucina, specialmente nella cottura dove l’intenzione è quella di trasferire la qualità, lo stile e il design che ci contraddistingue.
Forti di una tradizione di 100 anni e del brand “made in Italy”, il tocco “Guzzini” è una collezione che si distingue dal resto, per l’introduzione del colore.


Un modo per distinguersi e far leva, con strumenti adeguati, sulla distribuzione…
Oggi la differenza la fa la forza distributiva, dove il prodotto d’importazione si inserisce grazie alla sua convenienza. Il nostro obiettivo è quello di ragionare sulla filiera cercando di realizzare prodotti industriali ben disegnati, durevoli e funzionali, lavorando mediante partnership, su categorie dove abbiamo una buona notorietà di marca ma non quella profondità di offerta e continuità per noi soddisfacente. L’intenzione è quella di diventare un polo aggregatore di aziende, in una logica di completamento dell’offerta e di rafforzamento sul mercato.

In funzione anche della situazione geopolitica ed economica generale?
Ci siamo abituati a decenni di pace, mentre ora abbiamo due conflitti in corso e una situazione geopolitica che, in prospettiva, influenza e influenzerà l’economia reale in maniera molto chiara. Noi, dal canto nostro, godiamo di un fattore interessante per la distribuzione, che è quello di produrre in Italia, con un modello di business sano, industriale e non speculativo, con una base a Recanati che rappresenta una sicurezza sia per la qualità sia per l’affidabilità, ad esempio nelle consegne, tema non irrilevante, oggi, quando si verificano situazioni che mettono a rischio i normali flussi intercontinentali di merci.

Da tempo molteplici contenuti della vostra comunicazione insistono sul valore della sostenibilità, un ambito che Guzzini porta avanti da anni. Con quali riscontri?
Da questo punto di vista abbiamo attraversato alcuni step importanti per l’azienda come la presentazione, nel 2019, alla fiera di Francoforte, del primo prodotto in materiale riciclato. Con il programma Guzzini Circle, abbiamo introdotto articoli realizzati con plastica riciclata post-consumo e con plastiche bio-based, derivate da rifiuti di biomassa vegetale. Siamo stati tra i primi nel settore a pubblicare il Bilancio di Sostenibilità e siamo una delle 289 imprese in Italia ad aver ottenuto la certificazione BCorp, dopo aver ottenuto nel 2022 lo status giuridico di Società Benefit. Infine, nel 2023 abbiamo ulteriormente ampliato l’impianto fotovoltaico, aumentando la quota di energia autoprodotta. Ricadute? Ottime e non solo nei confronti del cliente finale ma direi nei confronti di tutti gli attori della filiera.

E in termini di organizzazione aziendale?
In maniera significativa. Abbiamo investito per riconvertire processi industriali, per riconvertire la supply chain e lavoriamo per ottimizzare il trasferimento di tutte queste informazioni al cliente finale. Non è facile creare valore su queste tematiche, sappiamo che è un percorso di lungo periodo e che la sensibilità cambia, specialmente con le nuove generazioni. Ma cerchiamo di agire attraverso un piano editoriale e attraverso un mix di canali che trasmette l’azienda a tutto il mondo social, per veicolare informazioni aggiuntive di tipo istituzionale e di impegno sociale e ambientale.

La comunicazione è indubbiamente un elemento fondamentale ma poi c’è il prodotto e il suo posizionamento. Oltre al brand in che modo il prodotto può distinguersi?
Se il prezzo è una discriminante importante, soprattutto in una vendita che è sempre meno assistita, per contro riuscire a comunicare gli elementi distintivi e tecnologici del prodotto richiede un tempo diverso e più lungo rispetto a coloro che vanno in Cina comprano e fanno del prezzo la loro leva principale. Per questo è necessario trovare un modello che tenga conto di queste dinamiche e ci consenta di proseguire nell’innovazione. Questa è una differenziazione che, chiaramente, alla fine è premiante, ma richiede investimenti. Il tutto perseguendo il nostro obiettivo di inclusività, offrendo la qualità e il design ad un prezzo accessibile.

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