Ce ne siamo accorti quando non c’erano… Come erano tristi e desolate le vie delle nostre città, dei nostri paesi con le saracinesche abbassate.
Abbiamo anche imparato ad apprezzare il fattore umano dei punti endita di vicinato rimasti aperti: la spesa da macellaio, dall’ortolano, dal panettiere nata come necessità (evitare le code) è diventata una sorta di gratificazione “essere salutati per nome, scambiare qualche parola live in un momento di isolamento sociale”.
Ed ora, alla riapertura, i dettaglianti vogliono consolidare e ribadire questo ruolo di protagonisti del tessuto urbano.
Lo stanno facendo innanzitutto con le loro vetrine che raccontano emozioni, puntano a coinvolgere passanti e clienti giocando con l’ironia, escono “del vetro” per animare le vie, per incontrare la città, vengono amplificate dalle piattaforme social (che il lockdown ha stimolato a implementare).
il punto vendita indipendent (come lo chiamano gli americani) ha riscoperto il suo valore, il suo ruolo ed anche i consumatori lo stanno riscoprendo. In questi giorni ho avuto l’opportunità di parlare con molti negozianti di differenti regioni. e mi hanno confermato che le vendite si stanno riprendendo, c’è interesse verso il mondo della casa.
E Casastile vuole essere vicina a loro e alle aziende in questo percorso di ripresa. Proprio per questo nel numero di Casastile di settembre.oltre ad analisi sugli orientamenti dei mercati e dei consumi e ad uno speciale per interpretare l’occasione di vendita legata alle festività di fine anno, lanciamo un contest per valorizzare e premiare le attività che gli store stanno mettendo in campo
Perché è insieme che si cresce!
In copertina collezione Onix di Weissestal