“Ciao Enzo. Te ne vai da Gigante!”, questo il messaggio lanciato ieri da Stefano Boeri, Presidente di Triennale Milano, che ha commentato così la scomparsa di Enzo Mari avvenuta ieri a Milano. Lo storico designer ha contribuito con il suo pensiero e i suoi progetti a scrivere la storia del Design del Novecento e a dare valore al Made in Italy nel mondo.
Originario di Novara, ma milanese di adozione, proprio nella Capitale mondiale del Design Mari ha sempre vissuto e lavorato come designer, artista, critico e teorico. Una mostra alla Triennale di Milano, inaugurata solo lo scorso 17 ottobre e visitabile sino al 18 aprile 2021, lo sta celebrando.
Intitolata “Enzo Mari curated by Hans Ulrich Obrist with Francesca Giacomelli”, documenta il lavoro e il pensiero del grande Maestro attraverso progetti, modelli, disegni e materiali spesso inediti, provenienti dall’Archivio Mari recentemente donato al CASVA – Centro di Alti Studi sulle Arti Visive del Comune di Milano. Altri suoi lavori sono ospitati nei principali musei di arte e design del mondo, tra cui, per esempio, la Galleria Nazionale d’Arte Moderna di Roma, o il Museum of Modern Art di New York.
Durante la sua carriera, Enzo Mari ha dato corpo all’idea di una creatività dal profilo sociale e politico, che ha portato avanti per oltre 60 anni muovendosi tra design e arte, tra architettura e didattica, tra grafica e scrittura critica. Sono più di un migliaio gli oggetti nei quali ha saputo indagare l’uso di materiali differenti restando fedele a una forma funzionale e comunicativa.
È stato Presidente dell’Associazione per il Disegno Industriale dal 1976 al 1979. Nel 2002 la facoltà di Architettura del Politecnico di Milano gli conferisce la laurea ad honorem in disegno industriale.
Pluripremiato con cinque Compassi d’Oro, dei quali l’ultimo nel 2011 alla carriera, viene spesso citato per la sua creazione più provocatoria e paradigmatica del suo lavoro di ricerca formale: il vassoio “Putrella” per Danese Milano. Un portaoggetti/centrotavola dalla forza espressiva essenziale, realizzato partendo da un semilavorato industriale. Altre icone sono la sedia “Delfina” per Rexite, Compasso d’Oro nel 1979; il cestino gettacarte “In attesa” e il calendario da muro “Formosa”, prodotti sempre da Danese.
Tra gli arredi il tavolo Frate per Driade; la sedia Tonietta di Zanotta. Mentre gli oggetti progettati per la cucina vedono in prima linea lo spremiagrumi Squeezer per Alessi; le pentole La Mama per Le Creuset; e ancora la pentola Copernico e le posate Piuma prodotte da Zani&Zani. Tra i progetti più recenti il portaombrelli Eretteo e l’appendiabiti Togo per Magis.