Un retail attento all’innovazione, desideroso di crescere in competenza, attrattività e capacità di confrontarsi con il consumatore. È questa l’immagine della distribuzione che emerge dai primi due appuntamenti del workshop CasastilEducational che si sono svolti a Milano a maggio e giugno.
Organizzati dalla rivista Casastile, in partenership con la fiera di riferimento Macef e con l’associazione di categoria ART – Arti della tavola e del regalo di Confcommercio, e con la sponsorizzazione di Azko Nobel Non Stick Coatings, sono stati l’occasione per molti retailer di aprire una riflessione sulla propria modalità di approcciare il mercato, per ricercare spunti di lavoro ma anche per uno scambio di opinioni ed esperienze che hanno messo in evidenza esigenze comuni e differenze.
Vendere il punto vendita “Vendere il punto vendita” è stato il titolo del primo modulo, un tema di grande attualità, che i 38 partecipanti alla giornata di studio hanno potuto approfondire con docenti di prestigio. Per il retail indipendente lo scenario competitivo diventa infatti estremamente complesso: la grande distribuzione organizzata introduce nuove logiche, la struttura demografica del mercato si sta trasformando, coesistono format distributivi molto eterogenei che si sovrappongono al core business del dettaglio di settore. Per questo motivo, il punto vendita deve “entrare in empatia con il consumatore e lanciare segnali a tutto campo, anche emozionali”, ha ricordato Laura Tarroni, direttore di Casastile nell’introduzione ai lavori. Chi sono i nuovi consumatori?
La giornata ha preso avvio con una “fotografia” dei nuovi consumatori curata da Future Concept Lab (il laboratorio di ricerca guidato dal sociologo Francesco Morace con osservatori di consumo sparsi in 24 Paesi nel mondo).
Quattro i nuovi target più interessanti che, secondo Luisa Aschiero ed Elisabetta Pasini (ricercatrici di Future Concept Lab) sono rilevanti anche nel settore casa:
Linker People, età compresa tra i 20 e i 30 anni, sono le nuove generazioni che sanno usare meglio i nuovi mezzi di comunicazione per leggere e mettere in relazione tra loro i caotici e rapidi segnali del contemporaneo. Creano connessioni originali, prediligono velocità, semplicità e utilità, si relazionano attraverso codici comuni (quelli delle “tribù”, ad esempio). Per loro lo shopping è un momento di esperienza, ricercano prodotti combinabili e partecipativi in spazi di vendita creativi e anche temporanei, che producano sorpresa e consentano il riconoscimento di identità condivise. Il loro campo d’azione è quello urbano.
Sense Girls, giovani donne tra i 25 e i 35 anni, colte e autonome, sono una delle nicchie trainanti e più interessanti del mercato attuale. Possiedono una sensibilità estetica raffinata, ricercano equilibrio e armonia. Per loro il consumo è individuale, poiché è visto come momento di espressione della propria identità. Sono molto coinvolte nell’ambito domestico e la casa è il loro microcosmo. Nei prodotti apprezzano la multisensorialità, l’unicità dell’eccellenza, il collegamento con l’espressione artistica. Nei punti vendita ricercano la rappresentazione scenografica del prodotto e il coinvolgimento sensoriale.
Singular Women, donne tra i 40 e i 50 anni, introducono nuovi paradigmi di consumo: primo tra tutti quello etico, orientato anche verso la tutela dell’ambiente e della salute. Sono tuttavia sensibili alla creatività espressa dal prodotto, che deve comunque soddisfare gusto e piacere, cercano prodotti creativi e alternativi, equi e solidali. Coniugano con armonia etica ed estetica. Responsabilità e condivisione dell’esperienza sono per loro valori anche nel consumo. Nello shopping apprezzano il senso della comunità e la life simplification.
Pleasure Growers, uomini e donne con più di 50 anni. Sono persone vitali, in salute e benestanti, che dopo la fase di doverismo (lavoro, famiglia, ecc.) riscoprono il piacere dell’esperienza quotidiana orientata a un edonismo intelligente e ludico. Si ripensano in chiave di crescita, sanno reinventare la maturità e rifiutano lo stereotipo dell’anziano. Alimentazione, turismo e cura del corpo sono avvertite come priorità personali condivise. Nei prodotti prediligono il binomio tecnologia-ergonomia; nel consumo valori che oscillano tra il biologico e il terapeutico. Nello shopping apprezzano pacchetti di prodotti e servizi basati sull’avventura soft e punti vendita dedicati alla cura, al piacere dell’autenticità, al lusso dell’esperienza gratificante e condivisa.