Hospitality Lab: Maison&Objet sogna il futuro del settore alberghiero

In occasione della celebrazione del 30° anniversario di Maison&Objet, la fiera di gennaio ha lasciato il segno con la presentazione delle ultime novità di prodotto e una panoramica approfondita delle ultime tendenze del mercato. La seconda edizione dell’HUB creativo e prospettico “Hospitality Lab” ha presentato novità significative nel settore dell’ospitalità. Diamo uno sguardo indietro alle tre tendenze chiave di una rivoluzione di mercato.

Fusioni stilistiche con REV Architecture

Nel cuore dell’“Hospitality Lab”, in uno spazio-laboratorio appositamente progettato per l’occasione dall’audace duo REV cofondato da Sophie Thuillier e Cristiano Benzoni, i visitatori hanno potuto immergersi in un’esperienza allo stesso tempo poetica e high-tech, riesaminare le sfide del commercio al dettaglio e dell’ospitalità. Arricchita di un tocco di “savoir-faire francese” e soprannominata “Reality Lab”, la sala presentava un esclusivo tavolo verde monumentale progettato dallo studio, simbolo di un riuscito connubio tra l’estetica tradizionale di Palaces e una visione assolutamente contemporanea del lusso. Questa fusione di stili proposta da Sophie Thuillier e Cristiano Benzoni ha quindi offerto una nuova prospettiva su come gli spazi di un hotel o di un ristorante evochino la raffinatezza abbracciando la sensibilità moderna. “Progettisti e committenti ricercano oggi le tracce rassicuranti di un passato eterno che si apre verso un futuro sereno”, ha spiegato Cristiano Benzoni. Per Sophie Thuillier: “Gli hotel diventano piazze pubbliche dove le funzioni si mescolano, senza perdere la leggenda interiore del luogo, la cui disposizione può contare sui suoi elementi di memoria”.

Esaltare le emozioni locali per reincantare un design globale

L’ibridazione dei luoghi di ricevimento e il delicato equilibrio tra autenticità e influenze contemporanee con ispirazioni globalizzate è la pietra angolare del lavoro di Martin Brudnizki. Invitato sul set dei Talks, il prolifico decoratore dei più importanti “Members’ Clubs” e ristoranti di Londra e Parigi ha rivelato alcune delle sue ricette per re-incantare i luoghi dell’ospitalità: “Quando si tratta di rimodellare un luogo emblematico già carico di storia, bisogna tenere conto dell’impronta-immaginario del luogo e della sua memoria preesistente già viva nella mente dei visitatori. Ridecorare tali luoghi dovrebbe consentire loro di arricchire la memoria collettiva con una nuova realtà”. Per Élodie Noëlle, invitata a condividere la sua esperienza come “Head Designer” dei marchi emblematici del gruppo Accor (Sofitel, Sofitl Legend, Emblems, MGallery) durante una conversazione con REV Architecture, l’emozione deve essere trovata in una sapiente articolazione dal locale al globale. “Preservare il DNA di un gruppo che riunisce più di 40 marchi distribuiti in 5.000 hotel è una sfida quotidiana”, ha spiegato. “Ma lavorare per reinventare i codici per garantire la continua leggibilità di un gruppo di fama mondiale per integrare i suoi marchi in modo specifico al sito può essere un terreno fertile per la creatività attraverso il rinnovato utilizzo di materiali e know-how locali”.

Verso ricordi duraturi dell’ospitalità

Questa seconda edizione dell’Hospitality Lab ha quindi ricordato le illimitate possibilità del settore dell’ospitalità per creare spazi ed esperienze immersive. Pur essendo indubbiamente globalizzato, il settore resta attento alla memoria dei luoghi e valorizza sempre le pratiche locali. Maison&Objet intende continuare questo supporto cruciale per i professionisti in un settore sempre più dedito a superare i confini del design, garantendo allo stesso tempo che ogni spazio celebri – per quanto si rinnovi – la sua storia per lasciare un’impressione duratura nel visitatore.

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