Nel corso di un incontro organizzato da Milano Home è emerso che in Calabria i negozi del mondo della casa stanno vivendo un momento particolarmente positivo per la loro capacità di rinnovarsi e di promuovere iniziative. Di questo abbiamo parlato con Giuseppe Gallo, giovane marketing manager di Cose di Casa, punto vendita della provincia di Cosenza
Da un incontro organizzato da Milano Home svoltosi a Lamezia Terme e dedicato ai retailer del mondo della casa sono emersi una serie di dati interessanti riguardanti la Calabria. In questa regione infatti il settore della decorazione della casa è rappresentato da oltre 2.000 negozi che impiegano 3.446 addetti e generano un fatturato di oltre 400 milioni di euro (fonte Milano Home su dati Hoover). Il numero totale dei negozi del mondo casa in Calabria (mobili, casa e regalo, tessuti, illuminazione, fiori e piante) è pari al 12% del totale dei negozi del mondo casa presenti nel Sud e corrisponde all’5% del totale negozi del mondo casa in Italia. Il 60% dei negozi del mondo casa presenti nella regione, ha inoltre un fatturato compreso tra i 100 e i 300 milioni di euro, mentre il 5% registra un fatturato da 600 a oltre 1 milione di euro. Sono dati che evidenziano l’importanza del settore per l’economia regionale e la necessità di supportare i retailer locali nella loro evoluzione e crescita. Il negozio, infatti, ha un ruolo strategico per la tenuta del tessuto sociale, valorizza il territorio, promuove le eccellenze produttive, può favorire la collaborazione proficua tra più comparti (turismo, artigianato, ecc.). I negozi e i loro titolari possono dunque fare la differenza: per raggiungere l’obiettivo basta non considerarsi più presidi di vendita statici, ma imprese “liquide”: aperte alla tecnologia, adattabili, disponibili ad ampliare la fascia dei servizi offerti e pronti alle collaborazioni con il territorio. A questo incontro ha partecipato anche Giuseppe Gallo, giovane negoziante di San Giovanni in Fiore, un piccolo centro della provincia di Cosenza che per “Cose di Casa”, il negozio di famiglia è buyer, oltre che marketing, social media e visual merchandising manager. Con lui abbiamo commentato i dati di questa sorprendente indagine e discusso le prospettive del settore casa che in Calabria appare decisamente in fermento.
Dall’incontro organizzato da Milano Home emerge che in Calabria i retailer del mondo della casa si stanno reinventando. Partendo dalla sua esperienza pensa di poter condividere questa tendenza?
L’incontro a cui ho partecipato è stato sicuramente interessante e i dati che sono emersi veritieri e incontestabili. Tuttavia su determinati aspetti relativi a come il mondo del retail in Calabria si sta rinnovando, ho delle riserve.
Quali?
La mancanza nel nostro settore di trasversalità. Mi spiego meglio: la gran parte dei negozi (e questo, a parte forse il nord, riguarda tutta Italia) ha una grande difficoltà a sviluppare il punto vendita in maniera trasversale, preferendo concentrarsi su un unico settore merceologico. I casalinghi, l’arredo, il regalo, il tempo libero, le liste nozze, l’outdoor, i tessuti fanno tutti parte di un unico mondo, quello della casa, quindi non capisco perché una persona dovrebbe girare tre o quattro negozi per acquistare quanto gli serve quando potrebbe trovare tutto in un unico punto vendita. Noi offriamo ai clienti questa comoda opportunità.
Pensa che essere trasversali sia importante anche nell’offerta di prodotti dello stesso settore merceologico?
Assolutamente si. Avere due posizionamenti di prezzo è molto importante. Da “Cose di casa” si trovano prodotti d’eccellenza ma anche altri di qualità media. Offrire solo il top significa necessariamente rinunciare ad una buona fetta di possibili acquirenti. Una scelta del genere è forse vincente in Lombardia ma non in Calabria, dove tuttavia continua ad esserci molta polarizzazione tra l’offerta di prodotti di alto livello e quelli “da bazaar”. Per quanto mi concerne non mi interessa avere in negozio solo tre clienti al giorno anche se magari spendono mille euro l’uno. So che questa politica è seguita da molti miei colleghi negozianti, ma non è la nostra. Personalmente non amo i “negozi-museo”, preferisco che il nostro punto vendita sia molto frequentato al di là del budget di spesa di cui i visitatori dispongono.
Dopo aver conseguito la laurea in marketing, comunicazione digitale e gestione di impresa, ha messo le sue conoscenze al servizio di un negozio che tratta articoli per la casa. Che fascino esercita questo settore su un giovane come lei? Forse sbagliando si è portati a pensare che questo mondo non eserciti un grande potere d’attrazione sulle nuove generazioni…
In effetti è una sensazione sbagliata. Per me è un mondo molto interessante e un interesse simile lo riscontro in molti miei coetanei. Soprattutto qui al Sud, curiamo tanto la casa, ci investiamo molto. La fascia di giovani tra i 25-35 anni ama parecchio le decorazioni, una tavola ben apparecchiata non viene considerata un inutile spreco di tempo e di denaro ma invece un modo efficace per esprimere la propria personalità, un modo per valorizzarsi.
I giovani qui si divertono tanto anche a curare gli esterni, che si tratti di un giardino o di un piccolo balcone.
Tra i fattori che l’incontro ha messo in evidenza vi è il fatto che i negozi oggi non si considerano più presidi di vendita statici, ma imprese “liquide”: aperte alla tecnologia, adattabili… A questo proposito vorrei chiederle qual è il vostro rapporto con la tecnologia, in particolare con il mondo dei social e con la vendita on line…
Facciamo vendita on line sul nostro sito (www.vaisselle.it) e siamo presenti su vari social (Instagram, Facebook, Google Business World, WhatsApp Business e Tik Tok). Curare i social è un lavoro molto impegnativo ma che da i suoi frutti… Sul fatto poi che qui in Calabria tutti i negozianti del settore ne conoscano le potenzialità ho i miei dubbi… Alla riunione a cui ho partecipato, alla domanda su quanti utilizzassero WhatsApp Business, dei trenta retailer presenti solo tre hanno alzato la mano ed uno ero io…
Come vede il futuro del negozio? Pensa che la vendita on line prenderà sempre più piede oppure ritiene che tra il mondo virtuale e quello reale si raggiungerà un giusto equilibrio?
La stupirò ma penso che l’attuale importanza della vendita on-line andrà affievolendosi in futuro. I negozi tradizionali sono troppo importanti per correre il rischio di scomparire. Le persone oggi hanno una consapevolezza e una preparazione che un tempo non avevano e quando si tratta di acquistare hanno bisogno di un confronto e di conferme da parte di addetti alle vendite professionalmente ineccepibili. Un servizio di questo tipo è disponibile solo nei punti vendita, non si ottiene certo con un click sulla tastiera del computer.
E per quanto riguarda infine il futuro di “Cose di casa”, come lo vede? Che obiettivi vi ponete per gli anni a venire?
Contiamo di proseguire sulla strada della trasversalità che abbiamo già iniziato a percorrere. La nostra filosofia esprime il desiderio di vendere un’idea di casa completa, nell’offrire ai clienti tutto ciò che serve loro per “arredare” al meglio lo spazio domestico. Per me i negozi non sono ambienti in cui i prodotti vengono affastellati su un numero più o meno ampio di scaffali ma luoghi in cui le persone possono fare un’esperienza emozionale.
Le faccio un esempio: per celebrare lo scorso Natale, abbiamo organizzato un evento in negozio a cui hanno partecipato moltissime persone, un vero successo. Ma la cosa che mi ha colpito di più è il fatto che tutti i presenti fossero molto eleganti come se invece che recarsi in un punto vendita dovessero partecipare ad una gran festa di gala. Sono anche situazioni come questa a motivarmi nel mio lavoro e a farmi capire che la direzione che abbiamo intrapreso è quella giusta!