Intervista a Oscar Farinetti: Expo e biodiversità

Al patron di Eataly Oscar Farinetti è stata affidata un’area di 8 mila metri quadrati, all’interno di Expo Milano 2015, per far vivere il grande e unico patrimonio culinario italiano.

Oggi c’e realmente una grande attenzione verso la cucina – racconta lo stesso Farinetti -, un fenomeno che, se si escludono alcune eccezioni eccellenti del calibro di Soldati o Veronelli, si inizia a sviluppare come tale circa 13-15 anni fa (nel 1999 nasce il progetto presidi di Slow food, il 2 ottobre 2000 va in onda la prima puntata della versione italiana de La Prova del Cuoco e nel 2004 nasciamo noi di Eataly). Il rischio, ora, però è l’eccessiva spettacolarizzazione, c’è il pericolo che questa sensibilità si trasformi in un grande evento mediatico, privo di contenuti profondi. La cucina rischia di diventare una moda (le scuole alberghiere hanno registrato un +70% di iscrizione, lo scorso anno sono stati aperti centinaia di nuovi esercizi, quanti ne rimarranno dopo Expo?). E allora?

La vera svolta è dare contenuto a questa tendenza, andare in profondità, utilizzare i media per comunicare i valori profondi che vanno ricercati nella qualità delle materie prime, nel legame con la terra madre.

Da questi presupposti nasce anche il progetto con cui saremo presenti ad Expo, il cui obiettivo vuole proprio essere far prendere coscienza, prima di tutto, agli italiani del fantastico e unico patrimonio agroalimentare, artistico e produttivo che il nostro territorio può offrire, un asset da comunicare all’estero (sono convinto che l’export sia la grande opportunità Paese) e naturalmente renderlo esplicito anche ai turisti stranieri che visiteranno l’evento. Il punto di partenza è il concetto di biodiversità. L’Italia è un Paese unico per la sua stessa conformazione geomorfologica, circondato da mari “buoni” e quindi lambita da venti differenti che creano, a loro volta, microclimi differenti facendo si che, nel nostro territorio, vi sia una immensa varietà di vegetali alimentari e di specie animali edibili (pensate che esistono, ad esempio, 530 differenti colture di ulivi). Non solo. Per di più la cucina italiana nasce come cucina domestica, quindi replicabile e estremamente legata al territorio, andando a creare un patrimonio di ricette differenziato, ricchissimo, unico al mondo. Questo tema della biodiversità sarà proprio il filo conduttore dell’evento. Una biodiversità non solo gastronomica ma artistica (la storia dell’arte Italiana è tratteggiata dalla nascita e dallo sviluppo di scuole artistiche territoriali con caratteristiche stilistiche proprie, il colore nel Veneto, il disegno in Toscana…) raccontata attraverso un percorso curato da Vittorio Sgarbi che vedrà la presenza di oltre 100 opere originali da Giotto a Canova, umana interpretata dalla scuola Holden di Barrico, dei paesaggi agroalimentari con l’intervento della Università delle Scienze Gastronomiche di Pollenzo. Cuore della manifestazione 20 ristoranti regionali con cucine a vista ai cui fornelli si alterneranno 84 cuochi di osterie e ristoranti locali per comporre nell’arco dei sei mesi un entusiasmante menù specchio della grande ricchezza culinaria italiana“.

intervista oscar farinetti expo 2015

Un’attenzione alla qualità vera, dunque, genuina del far cucina un tema cha e appassiona sempre di più. Questa attenzione, questo coinvolgimento sembrano però faticare a trasferirsi anche agli strumenti per la preparazione e agli oggetti per il servizio. “È un tema che anch’io giudico fondamentale – continua Farinetti –, non a caso nei punti vendita Eataly è sempre presente un’area per gli oggetti per cucina e la tavola con un assortimento di proposte specifiche. Per questa evento, poi abbiamo scelto come partner il Gruppo Sambonet Paderno il quale fornirà tutte le 20 cucine con una griglia di attrezzature appositamente studiate per le esigenze delle varie ricette regionali. Inoltre, le tavole della cena di gala saranno apparecchiate con le porcellane di un brand del gruppo, Rosenthal, e con le posate Sambonet. Una scelta non casuale, abbiamo voluto, infatti, un’azienda italiana portavoce di competenze profonde e che, in completa contro tendenza, è riuscita, addirittura, ad acquisire un prestigioso marchio estero“.

Anche in questo settore si tratta di fare cultura di prodotto e infatti a maggio Feltrinelli pubblicherà un libro “Nel blu- La biodiversità figlia dei venti” per raccontare il concetto di biodiversità e, al suo interno sarà inserito un capitolo dedicato proprio alla storia e all’evoluzione degli strumenti per cucinare che verrà curato dal Gruppo Sambonet Paderno.

sambonet rosethal expo 2015 eataly

Il Gruppo Sambonet Paderno a Eataly
Le 20 cucine a vista dei 20 ristoranti regionali saranno attrezzate con strumenti per la cottura e utensili Paderno. Le tavole di gala dei ristoranti saranno apparecchiare con una limited edition appositamente realizzata del marchio Rosenthal e con la posate Sambonet.

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