Il contributo di Donald Wich, Amministratore Delegato Messe Frankfurt Italia, in un’intervista sulla prossima manifestazione dedicata al mondo tessile, Heimtextile.
Non poteva mancare il punto sulla partecipazione italiana, numerosa e di alta qualità, che però si trova sempre più a confrontarsi con nuovi mercati emergenti.
Come si caratterizza la partecipazione italiana ad Heimtextil 2024? Chi sono gli espositori e quali sono le caratteristiche?
Siamo molto soddisfatti dell’adesione che abbiamo raccolto per il prossimo appuntamento: le aziende italiane che saranno presenti a gennaio appartengono all’intera filiera tessile. Parliamo quindi sia di grandi aziende leader sia di realtà di piccole e medie dimensioni, che rappresenteranno tutte le categorie merceologiche di Heimtextil.
Alla prossima edizione avremo ad esempio, nel padiglione 3.0 aziende come Alvisi & Alvisi, Disegni&Co e Al-Over Designs. Passando dai filati, per i quali nel padiglione 4.2 si faranno notare nomi come Filatura Astro e Davifil, arriviamo ai tessuti. Nell’offerta dedicata ai tessuti per la biancheria ci saranno ad esempio Camillatex e Manifatture Filtes, mentre per i tessuti decorativi e d’arredamento si presenteranno Martinelli Ginetto, Parà, Limonta 1893 e Luilor.
Per il settore della pelle e similpelle avremo presenti invece Prodital e Novartiplast. Focalizzandoci invece sui prodotti tessili confezionati potrei citare Cogal per la biancheria, A. Molina e Cinelli per il bedding, Marzotto Lanerossi e Manifattura Lombarda per la sezione dedicata al living. Anche quest’anno avremo poi la presenza di Ice/Ita con ben quattro stand collettivi in differenti aree espositive. Questo sottolinea l’importanza che le aziende italiane riconoscono ad Heimtextil, che fornisce loro un’adeguata visibilità non solo sul mercato tedesco ma soprattutto a livello mondiale. Saranno delle presentazioni che punteranno su qualità, eleganza e creatività, che contraddistinguono il made in Italy.
Sono in aumento? O diminuzione? In entrambi i casi quali sono le motivazioni?
In tendenza con l’andamento generale della manifestazione, anche il numero degli espositori italiani è sulla buona strada per crescere. Come per la scorsa edizione, abbiamo raccolto da parte delle aziende una buona fiducia e la propensione a parteciparvi in modo continuativo. Oltre alle conferme, aggiungo però con soddisfazione che avremo anche dei ritorni interessanti, tra i quali Viganò, Trapuntificio Bergamasco, Minardi Piume e Giacomini & Gambarova.
Heimtextil rappresenta la piattaforma del settore più internazionale: lo scorso anno ad esempio sono arrivati visitatori da 129 Paesi, dall’Europa agli Stati Uniti, dal Giappone fino all’Australia. Questa elevata internazionalità permette agli espositori di aprirsi a nuovi mercati e rafforzare le loro attività di esportazione. Inoltre, l’approccio innovativo di Heimtextil e la propensione a trattare tematiche importanti quali la sostenibilità, specialmente in un settore molto impattante a livello ambientale, ma anche sensibile alle esigenze odierne, che funge da calamita e apre importanti prospettive sia per le aziende sia per i visitatori.
Quali sono le sue impressioni relativamente al mercato del tessile in Italia, considerando il suo punto di vista internazionale, come rappresentante di Messe Frankfurt?
L’industria tessile in Italia ha una ricca eredità e una posizione di rilievo a livello globale. È celebre soprattutto per il suo design sofisticato e l’alta qualità dei tessuti prodotti. Le imprese italiane sono solite specializzarsi in prodotti di fascia alta che spiccano nel mercato internazionale e questa abilità porta l’Italia ad essere un importante esportatore di tessuti e prodotti tessili per la casa, anche se deve poi confrontarsi con un’elevata concorrenza mondiale, spesso proveniente da Paesi con costi di produzione più bassi. Questa grande sfida ha spinto alcune aziende italiane a concentrarsi su innovazioni e a differenziarsi per rimanere competitive. Come in molte parti del mondo, si nota un crescente impegno verso la sostenibilità, con significativi sforzi volti a ridurre l’impatto ambientale della produzione e ad adottare materiali sostenibili.
Qual è il valore aggiunto di una manifestazione fieristica dedicata al mondo tessile all’interno della filiera produttiva?
I vantaggi possono essere sicuramente molteplici e il valore aggiunto significativo per svariate ragioni. In cima citerei la possibilità per i partecipanti di networking e di ampliamento della rete di contatti; così come confermerei che le fiere dedicate al mondo tessile costituiscono una vetrina importante per le aziende e creano un’esperienza unica per i visitatori, visto il ruolo fondamentale della dimensione tattile e visiva specialmente in questo settore. Elemento centrale di Heimtextil sono inoltre le tendenze del futuro, che rappresentano un grande input per tutti i professionisti che vogliono continuare ad ampliare la conoscenza dei materiali tessili. L’industria dei tessuti per la casa sta vivendo una trasformazione e gli Heimtextil Trends mostrano come sta avvenendo, traducendo i megatrend globali in visioni tessili. Quindi in generale le fiere tessili sono una grande fonte di ispirazione ma al tempo stesso momento di business, che possono dunque avere un impatto positivo sulla competitività e sulla redditività di tutta la filiera produttiva tessile.