Dopo anni di bianco e grigio i colori nell’abitare sono tornati ad essere un elemento fondamentale. Perchè questa inversione di tendenza? Lo abbiamo chiesto a Baolab, studio fondato nel 2007 da Emma Clerici e Manuela Bonaiti specializzato in strategia di prodotto, ricerca su materiali e processi tecnologici avanzati, colour & trend forecasting
“Il diffuso uso di colori neutri acromatici deriva secondo noi da una rielaborazione a tratti semplicistica dell’importante periodo del minimalismo in architettura. Se si pensa ai grandi interpreti di questo longevo movimento troviamo vicini tra loro Alberto Campo Baeza, Eduardo Souto de Moura con Silvestrin e Pawson, fino ad arrivare a Zumthor e Tadao Ando. Anche solo pensando alle loro opere più famose, si riconosce in modo chiaro una profonda attenzione alla materia e al colore negli interni, progettata e studiata con cura. Parlare di forme semplici e di purezza è un po’ riduttivo ma è quello che è successo negli anni successivi quando il colore soprattutto, ancora prima delle strutture della composizione, è stato l’elemento sacrificale per eccellenza. Da qui uno smodato uso di bianchi, puri o meno, grigi e neutri di varia intensità negli interni domestici, senza neppure una particolare ricerca sugli aspetti tattili e materici di questi non-colori. Poi, lentamente, il movimento eco da una parte e la crescente interazione con il mondo della moda da parte della design industry, hanno fomentato l’ibridazione di ispirazioni e riferimenti diversi, introducendo dapprima il colore attraverso elementi leggeri ed effimeri: arredi, oggetti decorativi, complementi e tessili e, successivamente, traslandolo anche agli elementi strutturali: pareti e pavimenti. Oggi assistiamo ad una diffusione cromatica negli interni abbastanza ampia e ben calibrata, sapiente e capace di giocare con grammatiche nuove e molto interessanti.
Quali saranno i colori di tendenza 2020 nel mondo del tessile e degli oggetti per la casa e la cucina?
Riscontriamo una grande necessità di riconnessione con il mondo della natura, sia per bisogni biologici che affettivi. Questo porta ad un uso di cromie che sono vicine a questo mondo: dagli ocra ai verdi sopiti o intensi delle foglie, dagli arancioni caldi delle terre senesi ai marroni polverosi delle cortecce degli ulivi. Sono colori che si muovono in una precisa porzione del cerchio cromatico, tendenzialmente con saturazioni medie a grandi variazioni di brillantezze. Questo tipo di tinte ha una forte caratteristica simbolica ed è in grado di permettere armonie compositive molto varie sebbene sempre calibrate. I colori naturali, se applicati sapientemente su supporti capaci di enfatizzarne la tattilità , giocheranno secondo noi un ruolo fondamentale negli interni domestici dei prossimi anni.
Baolab, fondato nel 2007 da Emma Clerici e Manuela Bonaiti, è uno studio specializzato in strategia di prodotto, ricerca su materiali e processi tecnologici avanzati, colour &trend forecasting. Attraverso la ricerca di materiali (oltre 2000 i materiali nella library), l’innovazione di concept e processi produttivi, l’analisi di colori e tendenze, lo studio offre soluzioni di volta in volta rispondenti a un brief specifico da parte di aziende, designer e progettisti. Baolab fa leva principalmente sull’esperienza suo team, formato da designer industriali, specialistidi materiali e colori, tecnici di produzione, prototipisti e grafici. Si avvale inoltre di collaborazioni sinergiche con società di produzione specializzate, università e istituti di ricerca. Con sede a Milano, Baolab opera a livello internazionale in svariati campi eterogenei fra loro, fra cui:
- Automotive
- Transportation design
- Interior design e decorazioneÂ
- Sport e tempo libero
- Elettronica di consumo
- Food e stili di vita
- Comunicazione
Il portfolio di Baolab annovera progetti con aziende quali Audi, Bormioli, Ferrari, Garage Italia, Inglesina, Luxottica, Moleskine, Valentino.