Nel 2023, il mercato dei casalinghi in Italia chiude con una leggera crescita, trainata in particolare dall’aumento delle esportazioni. Per il 2024, si prevede un approccio proattivo verso l’innovazione e la collaborazione tra imprese per affrontare le incertezze globali, mantenendo un’ottica positiva per il futuro del settore. Ne parliamo con Andrea Barazzoni, presidente FIAC.
Chiude in leggera crescita il mercato dei casalinghi nel 2023, con un risultato ancora migliore per l’export. Queste le analisi dell’Ufficio Studi di Anima Confindustria sul comparto rappresentato da Fiac – Associazione fabbricanti italiani articoli per la casa, la tavola ed affini – federata Anima –. Per approfondirne l’analisi, capire cosa riserva il futuro e come devono prepararsi le aziende del settore, abbiamo approfondito con un’intervista ad Andrea Barazzoni, nominato presidente dell’associazione a fine 2022.
Come si è concluso il 2023 relativamente all’andamento del settore posateria, coltelleria, pentolame, vasellame metallico?
Secondo le analisi dell’Ufficio studi Anima, il settore dei Casalinghi italiani rappresentato da Fiac dovrebbe chiudere il 2023 con una crescita dello 0,6%, trainato dalle esportazioni in aumento del 1,8%. Una performance positiva, in particolare a livello internazionale con una domanda crescente per posateria, coltelleria e pentolame italiani. Un dato che evidenzia il riconoscimento del made in Italy a livello globale, un punto di forza delle aziende di settore.
Quali sono le merceologie e i comparti che hanno ottenuto migliori risultati?
Il comparto HoReCa, anche nell’anno 2023, ha trainato positivamente il settore dei Casalinghi, grazie alla domanda crescente da parte di hotel e ristoranti. Al contrario, il mercato domestico ha risentito delle tensioni geopolitiche e dei costi energetici elevati, minando la fiducia dei consumatori e condizionando negativamente le vendite interne. Punti di forza comprendono sicuramente l’attenzione alla qualità nel settore HoReCa e le esportazioni positive, mentre i punti deboli si concentrano sulla dipendenza e vulnerabilità del mercato domestico. Per il futuro, si consiglia la diversificazione dei canali di vendita e investimenti in innovazione per affrontare le sfide specifiche di ciascun segmento di mercato.
L’export cresce e “raggiunge una quota del 68%” (dato ottobre 2023). È confermato? Per quali motivi e verso quali Paesi?
L’export continua ad avere una quota estremamente significativa e decisiva per l’intero settore, confermando la sua importanza. Questo “successo” è guidato dalla reputazione positiva della qualità italiana, dall’innovazione nel design e dall’adattamento alle tendenze globali. Le destinazioni principali comprendono l’Europa e i mercati emergenti, dove la richiesta per prodotti casalinghi italiani di alta qualità rimane elevata. La diversificazione delle destinazioni di export è fondamentale per garantire la resistenza del settore sui mercati internazionali.
E l’import? Da dove e per quali prodotti in particolare?
L’import dipende molto dalla tipologia di prodotto. Possiamo comunque affermare che la maggior parte delle merci proviene dalla Cina, nonostante le difficoltà nei trasporti dell’ultimo periodo che hanno comportato ritardi e aumenti dei costi.
Facciamo il punto sulla produzione italiana?
La produzione italiana nel settore dei Casalinghi si adatta alle mutevoli condizioni del mercato, ma la poca flessibilità del mercato del lavoro rappresenta ovviamente una sfida. Nonostante l’automazione diffusa, la componente umana rimane cruciale per garantire il corretto funzionamento delle macchine e la qualità dei prodotti. Le sfide comprendono la burocrazia e la necessità di una forza-lavoro altamente qualificata. Gli investimenti in tecnologie intelligenti e una maggiore collaborazione tra industria ed educazione possono contribuire a migliorare l’efficienza e la competitività del settore.
E la distribuzione? Come evolve?
La distribuzione riflette le incertezze del mercato e la sua complessità, con una transizione dalla ricerca esasperata del prezzo a una maggiore attenzione alla qualità e alla sicurezza del prodotto. Questo riflette una crescente consapevolezza dei consumatori sulla sostenibilità e la durata dei prodotti. Le aziende devono adottare strategie di distribuzioni flessibili per rispondere alle mutevoli dinamiche del mercato. Sebbene la vendita online offra molte opportunità, richiede anche attenzione alla logistica e alla sicurezza dei pagamenti. Educare i consumatori sulla connessione tra qualità e sicurezza è importante per capitalizzare su questa tendenza emergente.
Quali aspettative avete per il 2024?
Posso ritenermi positivo per il 2024 – e, in parte, il mio ruolo me lo impone – ma è fondamentale riconoscere il peso delle criticità internazionali che possono influire in modo repentino sui mercati. La speranza è una veloce risoluzione di queste difficoltà, contribuendo così a stabilizzare l’ambiente economico. Gli investimenti in innovazione e sostenibilità dei processi e dei prodotti, assumono un ruolo chiave per posizionare le aziende in modo competitivo e favorirne l’adattabilità alle mutevoli esigenze del mercato. La collaborazione con partner commerciali e una gestione aziendale flessibile rimangono punti importanti per affrontare le incertezze e adeguarsi in modo tempestivo alle variazioni del contesto economico. In conclusione, pur tenendo un’ottica positiva, l’attenzione e la prudenza sono essenziali per affrontare le sfide emergenti, garantendo una navigazione efficace nel panorama internazionale.
A un anno dalla sua nomina a presidente Fiac, quali sono le sue impressioni e quale sarà il compito futuro dell’associazione?
Ho constatato con chiarezza che, anche per aziende di grandi dimensioni, operare da soli non è più sostenibile. La complessità del panorama commerciale richiede necessariamente il supporto e le conoscenze specifiche che soltanto un’associazione può offrire, in particolare nei rapporti con le istituzioni nazionali ed europee. Per il futuro, Fiac si concentrerà sulla facilitazione della collaborazione tra le imprese del settore, promuovendo lo scambio di conoscenze e risorse. L’aggiornamento normativo e la formazione continueranno a essere aspetti centrali per migliorare la conformità e l’efficienza delle imprese associate.