Matteo Blandi sul futuro di Arcturus

Il gruppo Arcturus, leader nella produzione di articoli per la tavola, che comprende marchi prestigiosi come Sambonet, Paderno, Arthur Krupp, Rosenthal, Ercuis e Raynaud, punta su digital e brand per il 2025: intervista a Matteo Blandi, nuovo Chief Marketing Officer

Matteo Blandi, Chief Marketing Officer del gruppo Arcturus

Matteo Blandi, da giugno 2024 è nuovo Chief Marketing Officer del gruppo Arcturus. L’incontro è stata l’occasione per fare il punto sulle le strategie per il 2025, un anno che si preannuncia ricco di novità per il gruppo italiano specializzato nella produzione di articoli per la tavola.

Lei conta un’esperienza molto ampia e diversificata nel mondo del marketing. Può raccontarci il percorso che l’ha portata al Gruppo Arcturus?

Ho iniziato nel settore della cosmesi, per poi passare al mondo della moda-accessori e infine dell’automotive. La mia esperienza è sempre stata legata a brand estremamente noti, con una forte centralità del prodotto e una storia da raccontare, e con Arcturus, proseguirà forte del pensiero strategico e del portafoglio di marchi d’eccellenza che questo gruppo italiano possiede. Ho visto in Arcturus la possibilità di lavorare su marchi con un heritage importante, come Sambonet e Rosenthal, che producono in Italia nei loro rispettivi paesi, con una ricerca e sviluppo di alto livello. Mi piace l’idea di poter contribuire a posizionare questi brand verso un consumatore più ampio, mantenendo la loro autenticità e tradizione.

Collezione Rosenthal Vasi

Il valore del brand è ancora centrale o è stato messo in crisi da dinamiche di mercato più recenti? Come si può lavorare per rafforzarlo in un mercato sempre più competitivo?

Il brand è e rimane centrale, ma deve essere autentico e mantenere le promesse fatte ai consumatori. Un marchio forte è come una bella copertina di un libro: deve attrarre, ma ciò che conta davvero è il contenuto. I consumatori cercano prodotti che abbiano un valore intrinseco, radicato nella tradizione. Questo è ciò che differenzia l’offerta di un brand dai prodotti che puntano esclusivamente sulla profittabilità a breve termine.
La vera forza di un marchio sta nella sua capacità di raccontare una storia autentica. E noi dobbiamo essere bravi a raccontare la nostra storia, il nostro processo produttivo, la nostra ricerca e il nostro design.

Anche il Made in Italy rimane ancora un valore aggiunto nel mercato globale?

Assolutamente sì. Il Made in Italy rappresenta eccellenza, cura del dettaglio e innovazione. È un pensiero strategico che si traduce in ricerca, qualità, attenzione al dettaglio e sostenibilità. Ciò che mi ha colpito nel gruppo Arcturus è proprio la sinergia tra il prodotto e il processo produttivo: dalla progettazione alla produzione interna, ogni fase riflette un pensiero strategico. Anche se oggi il Made in Italy si evolve, includendo collaborazioni con fornitori esterni, è fondamentale che questi rispettino gli standard qualitativi e i valori del marchio.

Qual è stato il suo impatto nei primi mesi in Arcturus, considerando la diversità dei prodotti rispetto alle sue esperienze precedenti?

Entrare in un settore come quello della tavola è estremamente stimolante. Questo mercato sta vivendo una profonda trasformazione, con cambiamenti negli stili di consumo, una maggiore concorrenza e l’ingresso di player non tradizionali come IKEA, Zara Home, H&M Casa e persino grandi marchi di moda come Dolce&Gabbana, Versace, Prada, ecc. Inoltre, le nuove generazioni hanno esigenze diverse rispetto al passato, preferendo prodotti più pratici e flessibili. Questo ci spinge a innovare, ampliando l’offerta verso il gifting e l’interior decor, e a presidiare il canale digitale, che sta diventando sempre più rilevante. A queste considerazioni aggiungo anche l’ampliamento verso il mondo dell’ospitalità e HoReCa che indubbiamente sta diventando significativo. In tutta questa complessità noi dobbiamo essere bravi a comunicare e a raccontare la nostra storia e non è certo casuale il processo di rebranding che un marchio come Sambonet ha attraversato nel 2024.

Come il gruppo Arcturus intende affrontare le sfide del mercato nel 2025?

Il 2025 sarà un anno importante. Per Sambonet, continueremo a dare slancio alla collezione “100”, che celebra i 100 anni della nascita di Roberto Sambonet e il ruolo chiave che la sua figura ha avuto per il marchio, e espandere la linea “Radici”, dedicata al mondo del buffet, mondo che ci sta dando grandi riscontri. Con Rosenthal, la novità 2025 è “Sonetto”, una collezione specifica per il settore HoReCa, che abbiamo presentato alla fiera Ambiente a febbraio e dalla quale ci aspettiamo grandi soddisfazioni per via del suo design flessibile ed innovativo. Sempre per Rosenthal è previsto l’ampliamento di alcune collezioni come TAC, la linea iconica per il marchio firmata da Walter Gropius, e un’aggiunta colore per Francis Carreau. Poi, c’è il mondo del licensing che il Gruppo esprime attraverso la partnership storica con Versace e quella con Swarovski. Proprio con quest’ultimo brand abbiamo appena rinnovato l’accordo di co-branding che confluirà in un ampliamento della collaborazione con il lancio di una nuova collezione durante la design week. Ultimo, ma non ultimo, è nei nostri obiettivi il consolidamento dell’identità del gruppo Arcturus, comunicando il valore del nostro portafoglio di brand come un insieme coeso e strategico.

Quali sono le priorità in termini di comunicazione e marketing?

Il digitale sarà il nostro principale canale di comunicazione in termini di relazione con il cliente finale, con l’uso di social media e influencer marketing. Per quanto riguarda gli operatori stiamo lavorando maggiormente sul gestionale e in ottica di gruppo, per l’ottimizzazione di piattaforme digitali per il B2B, in modo da facilitare gli ordini. Ovviamente poi c’è il mondo dell’e-commerce che però deve andare di pari passo e in equilibrio perfetto con le attività per il retail tradizionale, che resta il pilastro del nostro business. Stiamo lavorando per bilanciare innovazione digitale e presenza fisica, offrendo esperienze integrate che valorizzino i nostri brand.

Infine, quali sono le sue parole chiave per il 2025?

Direi “digital” e “brand”. Il digitale è essenziale per comunicare con i consumatori di oggi, mentre il brand rappresenta il nostro valore distintivo. La sfida è raccontare storie autentiche e creare connessioni significative, preservando al contempo l’heritage dei nostri marchi.

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