Milano Home esplora il futuro degli spazi

Spunti e riflessioni sui temi più importanti del settore, con un focus sugli spazi abitativi e commerciali. Questo è ciò che vedremo ed ascolteremo nella prossima edizione di Milano Home, grazie ad una collaborazione stretta con Poli.Design

Per l’occasione Casastile ha incontrato il professor Francesco Scullica, presidente coordinatore del corso di studi in design degli interni /interior and spatial design e l’architetto e interior design Fabio Daglio entrambi del Politecnico di Milano, entrambi organizzatori dei due talk che si terrano all’interno di Milano Home (scarica il biglietto omaggio).

Uno spazio per parlare dei trends che ci sono e arriveranno. Ma come si fa a definire un trend? Chi lo stabilisce?
Dal nostro punto di vista l’osservazione è un buon punto di partenza. Ma un’osservazione che vada al di là delle dinamiche aziendali e prenda in considerazione l’evoluzione della società e dei suoi comportamenti, ai vari livelli. In qualche modo il progettista dovrebbe essere molto attento alle dinamiche sociali oltre che agli sviluppi tecnologici che aprono nuove possibilità. Utilizzando una personale sensibilità nell’analizzare ciò che osserva, lo mette nelle condizioni di intravedere e proiettare ciò che sarà, attraverso le sue creazioni. Certamente, oggi, i nuovi strumenti che usano complessi algoritmi capaci di analizzare le ricerche sul web, restituiscono report dai quali individuare le nuove tendenze, ma sono decisamente più mercantili, meno visionari, mancanti di quella sensibilità e creatività propria del professionista che ha reso celebri tante creazioni.

Non solo designer e architetti, servono anche imprenditori illuminati…
Indubbiamente. Noi in Italia abbiamo vissuto una grande stagione con personaggi che andavano oltre il marketing e rischiavano propri capitali, tempo e risorse. Hanno ottenuto risultati altissimi, che sono andati oltre il mercato, prefigurando prodotti e soluzioni molto innovative, culturalmente molto valide ma anche funzionali al miglioramento della vita delle persone.

L’Italia è stata ed è ancora un caposaldo del design?
Il design e l’innovazione sono ancora di casa in Italia, che conserva una buona leadership ma, in questi ultimi anni, altri Paesi hanno realizzato percorsi di tutto rispetto, basti pensare al nord Europa oppure l’Oriente, dove la Cina in questi anni ha fatto una grande salto di qualità.

Naturalmente anche l’evento fieristico è uno dei luoghi più idonei per stimolare e diffondere nuove idee e voi sarete presenti con l’organizzazione di talk. Ne parliamo?
Abbiamo in programma due talk. Il primo dal titolo “Residenzialità diffusa” e il secondo titolato “Co-Retailing in store ed esperienza multicanale”. Il primo è orientato alla nuova residenzialità; una residenzialità diffusa che non è più soltanto legata all’abitazione principale ma che, dopo il Covid, ci ha aperto ad un mix di soluzioni. Basti guardare allo smart working che può essere realizzato nella casa principale, ma anche nella seconda abitazione al mare, piuttosto che in un caffè in centro città. Questo consente di ampliare le proprie reti sociali, spesso concentrate nei soliti centri urbani, e creare nuove occasioni di business. È una realtà figlia di una contingenza precisa, ma che sta diventando strutturale.

E il secondo talk?
Il secondo tema è focalizzato sugli spazi retail e pone l’attenzione sulla realtà omnicanale. Di come l’esperienza virtuale delle piattaforme di vendita abbia avuto un incremento più che esponenziale durante il Covid ma, per contro, come continui ad essere centrale lo spazio fisico del negozio e le esperienze che solo lì si possono vivere. È quello che suggeriremo durante il nostro incontro: la necessità di creare una sinergia, un percorso senza soluzione di continuità concettuale, tra uno spazio virtuale e uno spazio fisico dove i materiali, la percezione dello spazio, i colori, i suoni, i profumi sono di fondamentale importanza per la narrazione dell’esperienza. Tutti i sensi devono essere stimolati, per essere coinvolti a 360°.

I due appuntamenti vedranno la partecipazione di professionisti. Con quale criterio sono stati scelti?
Abbiamo aperto un bando regolato dagli ordini professionali. Ma quello che vogliamo sottolineare è che insieme al progettista noi andiamo ad osservare e selezionare anche le eventuali aziende a loro connesse e i prodotti che i designer hanno creato grazie al loro supporto, andando oltre gli aspetti commerciali, ma in virtù della validità dei contenuti e dei risultati ottenuti.

E qual è il contenuto più di tendenza?
Non sveliamo troppo quelli che saranno i contenuti delle talk, ma certamente possiamo affermare che la sostenibilità dei materiali e dei processi per la loro creazione sia un comune denominatore. Quasi tutte le grandi aziende stanno lavorando per diventare B Corp. Tutto il processo produttivo è finalizzato a minimizzare i consumi e a massimizzare i ricicli. Non dimentichiamoci che sostenibilità significa anche produrre, proporre e acquistare un prodotto che sia capace di durare nel tempo. Tanti anni fa il grande Andrea Branzi, purtroppo recentemente scomparso, già sosteneva che il futuro sarà soprattutto un gioco di composizione e di reinvenzione di cose esistenti e l’interior design del futuro sarà un mettere insieme modernariato, vintage, antiquariato, artigianato. La realtà gli sta dando ragione e le nuove generazioni stanno dimostrando un approccio diverso, molto più smaterializzato e meno legato all’oggetto in sé, all’accumulo, ma molto orientato alla sua sostenibilità e customizzazione.

La Call Relatori per i DESIGN TALKS TALKS MILANO HOME è aperta!
Deadline per l’invio della candidatura: 7 gennaio 2024

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