Progettare il negozio. Intervista a m2 atelier

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Per farci un’idea su come gli spazi negozio evolveranno in futuro e saranno in grado di offrire al cliente una “shopping experience” soddisfacente abbiamo incontrato architetti e designer abituati a confrontarsi con queste problematiche.

negozioL’architetto Marco Bonelli di m2 atelier per il negozio che verrà dichiara: «La tecnologia sempre più integrata con l’esperienza fisica».

Credo che la progettazione sempre più dovrà tenere in considerazione la necessità di rendere l’esperienza del cliente “su misura”. La tecnologia dovrà mettersi a servizio della progettazione e del messaggio che il brand vorrà comunicare all’interno dello spazio di vendita.

I negozi delle grandi marche saranno sempre più un racconto e una ‘vetrina’ di comunicazione dove la clientela si recherà per godere di un’esperienza non necessariamente legata all’acquisto e che in molti dei casi potrà avere luogo in un secondo momento, anche on-line. Sono infatti convinto che la shopping experience on site possa essere ancora migliore se completata da una serie di strumenti virtuali a supporto e in grado di renderla ancora più sartoriale ed esclusiva per il cliente. Su aspetti quali lo stile, il layout, l’organizzazione dello spazio… che il progettista dovrebbe maggiormente curare per rendere il negozio un luogo della contemporaneità e far vivere un’esperienza arricchente al cliente, non ho una risposta precisa. Non credo infatti che esista una ricetta magica in quanto le variabili in gioco sono molteplici.

Sono convinto però che per una clientela esigente il progettista debba mettere in scena un accurato concerto multisensoriale di proposta di prodotto, tecnologia, atmosfera, luci, essenze e suoni accostato a un servizio on site e post vendita impeccabili. Inoltre per noi dello studio è sempre fondamentale confrontarsi con il brand, capirne il prodotto, la storia e il messaggio da comunicare. Storytelling e storydoing sono vocaboli entrati da tempo nel nostro vocabolario.

Ogni spazio con le sue peculiarità deve essere valorizzato coerentemente per essere messo a servizio delle diverse funzioni: attori principali sono ovviamente i prodotti da valorizzare, ma la ‘scenografia’, le ‘comparse’ e le varie combinazioni di luci e tecnologia rimangono fondamentali per la riuscita dell’esperienza.

Il consumatore di oggi è sempre più esigente e in cerca di qualcosa che lo stupisca. È di grande importanza quindi che il retail sia un luogo dove trattenersi il più a lungo possibile e dove il brand abbia la possibilità di esprimere in modo chiaro il proprio posizionamento differenziante e la storia che in quel momento desidera raccontare.

Attribuisco molta importanza anche all’omnicanalità perchè giudico rilevante che l’acquirente possa vivere la stessa esperienza online e offline su tutti i touchpoint senza riscontrare interruzioni nel percorso. A questo proposito ritengo che in futuro le nuove tecnologie digitali, assistenti virtuali e sistemi di intelligenza artificiale dovranno essere sempre più integrate simbioticamente con l’esperienza fisica.

Supporteranno i brand nella personalizzazione dei loro prodotti e servizi, nell’analisi dei comportamenti dei clienti in tempo reale e, di conseguenza, nella modifica dell’experience del cliente all’interno dello spazio grazie a variazioni di luce, messaggi personalizzati e display dedicati interattivi. A noi progettisti spetterà anche il compito di realizzare spazi sostenibili ed efficienti.

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