In che modo lo specchio arricchisce lo spazio domestico?
Ne parliamo con Massimo Farinatti autore di modelli che si sono aggiudicati importanti riconoscimenti
È direttore artistico di Vanità & Casa, azienda specializzata nella produzione di specchi. È lo specchio un complemento che stimola la sua creatività?
Rispondo con un aforisma: “è mentre tu mi guardi, io rifletto…”. Il paradosso di Epimenide diceva: “tutti i Cretesi sono bugiardi” e lui era cretese, da questo paradosso con il professor Corrado Levi a suo tempo, abbiamo creato le frasi auto-riferenti: ad esempio se io vedo scritto sul muro “io sono bella”, chi lo afferma? Colei che l’ha scritta o la frase stessa? Da queste riflessioni può capire come il prodotto specchio possa stimolare la mia creatività e sia ben contento di lavorare con e per l’azienda nata ad Aviano più di 10 anni fa dalla volontà e l’esperienza di Alex Caruso che ha una profonda conoscenza di questo mercato, la capacità di interpretarne le esigenze e insieme al suo team di anticiparne l’evoluzione tecnologica ed estetica.
Come si colloca lo specchio all’interno dello spazio abitativo domestico? Qual è il plus che esso può donare ai nostri interni?
Quando camminiamo lentamente per la strada di una città che abbiamo già percorso e abbiamo il tempo per alzare lo sguardo, ci accorgiamo che un altro mondo ci circonda. Ecco, lo specchio all’interno dello spazio domestico ci offre un punto di vista differente, scombina gli schemi ai quali eravamo abituati oltre a dirci se siamo a posto prima di uscire di casa.
Gli specchi da lei realizzati hanno uno stile moderno-contemporaneo. Sono adatti a qualsiasi interno o andrebbero accostati ad arredi dello stesso stile?
Lo specchio XO, ad esempio, è decisamente un prodotto trasversale e sicuramente può essere accostato a qualsiasi stile senza essere tacciato di eclettismo.
Vista l’attenzione che prestiamo all’immagine, lo specchio è molto usato oggi. Il dilagare, ad esempio, dei selfie fa sì che per offrire al mondo il nostro lato migliore passiamo molto tempo a specchiarci per sincerarci di non avere un capello fuori posto. Lo facciamo però servendoci dello specchio/fotocamera di cui ogni cellulare è dotato. Non c’è dunque il rischio che lo specchio domestico perda un po’ della sua utilità?
Ma no, l’immagine riflessa in 6.1 pollici al massimo serve per un controllo veloce dell’aspetto personale, funzione che, fino a qualche anno fa, era ricoperta dallo specchio da borsetta o portacipria. Lo specchio domestico è un elemento che riflette e genera una riflessione sul come adornare il nostro volto, il nostro corpo. Non penso proprio che lo specchio in ambito domestico possa perdere la sua utilità.
Due dei suoi specchi progettati per Vanità & Casa hanno ottenuto importanti riconoscimenti: Oceano Round ha vinto l’IF design Award mentre XO è stato selezionato per l’ADI index. Quali sono a suo avviso le ragioni che hanno portato i giudici a premiarli?
Oceano Round e XO rispecchiano la mia voglia di sperimentare, in entrambi ho utilizzato la tecnologia GHOST brevettata da Vanità & Casa.
“L’essenzialità unita a una sobria funzionalità” è stata la motivazione della Giuria riguardo a Oceano Round. Infatti questo prodotto risponde a un’aspettativa funzionale sia con la sottile mensola fissata allo specchio (lasciando aria di 5 decimi, grazie alla quale la completa pulizia è assicurata), sia con la magia della luce che appare solo quando necessario attraverso tre settori di cerchio attivabili separatamente. XO sfrutta la stessa tecnologia ma per ottenere un effetto decorativo; infatti ho deciso che la fonte luminosa, una volta spenta, lasciasse una traccia discreta della sua presenza, un riflesso nel riflesso, geometrie che si rincorrono per caratterizzare la luce e lo specchio. Penso e spero che chi ha giudicato questi prodotti abbia compreso queste qualità alle quali si aggiungono quelle che riguardano tutti gli specchi di Vanità & Casa: il facile montaggio, la sicurezza e la sostenibilità.
C’è qualcosa che non le ho chiesto e che vorrebbe comunicare ai nostri lettori?
Immagino i vostri lettori come attenti osservatori del design e amanti delle cose che li circondano e, a differenza di coloro che ostinatamente li considerano clienti ai quali dare ascolto, li considero utilizzatori di cose, di spazi e di oggetti di senso. Li sprono ad essere sempre più ulizz-attori e utilizz-autori, con i quali creare relazioni, ai quali narrare storie, attraverso gli oggetti che mi piace immaginare.
Massimo Farinatti
Laureato in architettura nel 1984 con Marco Zanuso, Massimo Farinatti nel 1985 ha fondato Triplano Associati, studio specializzato nella realizzazione di progetti di architettura e di industrial design. Al 1997 risale l’apertura dello studio che porta il suo nome, a Milano, dove ancora oggi opera. All’attività progettuale Farinatti ha affiancato quella di insegnante di Industrial Design presso l’International College of Design and Arts, la Camera della Moda, la S.P.D. Attualmente insegna Imagination Design presso il Politecnico di Milano e la N.A.B.A. Dal 1983 è socio ADI dove ha ricoperto diversi incarichi. Negli anni, ha focalizzato la sua attività sull’architettura d’interni e sull’industrial design, collaborando con
le maggiori aziende del settore per dar vita a nuove tipologie di prodotto, così come a nuovi modi di vivere l’ambiente.
È attualmente direttore artistico di Vanità & Casa, azienda specializzata nella produzione di specchi e di elementi d’arredo.