La F.lli Fontana srl, che gestisce l’insegna Kasanova, cambia ragione sociale e da società a responsabilità limitata diventa società per azioni. Dopo la delibera, lo scorso 4 aprile, della fusione per incorporazione in F.lli Fontana srl delle società Maghi Kasa srl, Kasa srl e Totaro Patrizia srl, si passa ora alla nuova società Kasanova spa. La sottoscrizione dell’atto di fusione, la cui efficacia è prevista a partire dal primo di giugno 2016, è già stata effettuata.
La società Kasanova spa sarà guidata dall’amministratore delegato Maurizio Ghidelli, già alla guida della F.lli Fontana. Proprio con Maurizio Ghidelli abbiamo parlato delle motivazioni che hanno portato al nuovo assetto societario e soprattutto di obiettivi e percorsi futuri del retail firmato Kasanova ma più in generale del retail casa.
“Le motivazioni dell’accorpamento sono chiarissime: grazie a questa fusione il fatturato del gruppo arriva a 250 milioni di euro e ci consolida come protagonista del settore sul mercato.
È stata un’operazione in cui ognuno dei player fatto un passo indietro avendo come obiettivo il bene comune attualizzato nella creazione di un gruppo forte con basi consolidate”.
Quali gli obiettivi che vi siete posti?
Obiettivo primario è sicuramente un’ulteriore e anche rapida crescita: operiamo in un mercato molto aperto, la nostra strategia prevede innanzitutto un completamento dell’attuale copertura Italia attraverso il presidio diretto dei centri storici per fungere da traino agli affiliati nelle altre location cittadine. Contiamo di attivare 30 nuove aperture entro il 2016. Il secondo step riguarda invece l’estero, un estero inizialmente di prossimità, pensiamo, ad esempio, alla Costa Azzurra e alla Spagna. Iniziando, come abbiamo fatto in Italia nei centri commerciali: stiamo valutando una presenza diretta a meno che non “incontriamo” dei Master particolarmente interessanti.
Fra i vari format che oggi compongono l’universo Kasanova su quali state puntando maggiormente?
I vari format sono perfettamente complementari, rappresentano la modalità per interpretare a 360 gradi il “mercato città”.Così con i Kasanova+ ci collochiamo nel centri cittadini dove eventualmente completiamo l’offerta con Co.Import, nelle vie limitrofe siamo presenti con Kasanova e più verso l’esterno della cerchia cittadina con l’Outlet del Kasalingo. Le Kikke è il format che decliniamo nelle stazioni, mentre per i grandi outlet village c’è La Casa sull’Albero.
Retail mondo casa: quali le criticità e come secondo lei è possibile superarle?
Il mercato è mutato e sta mutando in continuazione la chiave di volta è essere protagonisti di questo cambiamento. Una volta il mercato lo facevano i brand, oggi lo fa il prezzo, un gap che il retailer per sopravvivere deve superare attraverso innanzitutto le idee, la capacità di mettersi in gioco per attrarre i clienti comprendendone le reali esigenze.
Ma cosa cerca realmente oggi il cliente nei punti vendita di oggetti per la casa?
Il cliente cerca rassicurazioni che possono arrivare dal brand azienda, ma anche dal brand negozio e proprio per questo c’è realmente spazio in questo mercato per quei punti vendita che hanno la capacità di mettersi in gioco andando verso il consumatore, gestendo la loro attività come veri imprenditori, investendo in innovazione e in nuovi percorsi.
Il cliente poi cerca commodity, qui il tema è più complesso, modalità di acquisto come click & collect possono essere portate avanti solo da catene con un’ampia diffusione come la nostra.
E’ certo però che il punto vendita non può stare fermo non può limitarsi a proporre prodotti, deve creare atmosfere che coinvolgano i cinque sensi, attraverso le luci, i profumi, il visual, i percorsi, ma anche elementi chiave come l’ordine e la pulizia. Il punto vendita deve essere attrattivo, un luogo dove si sta bene, deve creare emozioni per far innamorare del mondo della casa