Tavole in mostra by Martino Crespi

Durante la Desing Week, lo Spazio Pio XI, nell’omonima piazza a due passi dal Duomo di Milano, ha visto protagoniste le tavole di Martino Crespi, celebre e raffinato event manager e vero proprio maestro della “mise en place”

“Ogni volta che penso a una nuova tavola cerco di mettermi alla prova e di entrare in sintonia con il tema dell’evento – commenta Martino Crespi -. In ogni progetto mi piace cercare segrete affinità elettive tra gli oggetti, puntando spesso sulla contaminazione di stili, giocando anche con i contrasti, dando vita a un racconto dove sono protagonisti il gusto e il piacere della convivialità”.
Una dichiarazione d’intenti, ritrovata appieno nel suggestivo allestimento di differenti tavole, per altrettanti stili e proposte, tutte all’insegna della presentazione delle nuove collezioni di Geminiano Cozzi 1765, Mepra e Carlo Moretti, tre brand che interpretano al meglio la grande tradizione dell’Italian style.
Materiali di altissima qualità che Crespi ha utilizzato per comporre un mix riuscito tra spirito contemporaneo e tradizione, dove il gusto del design di oggi si confronta con i richiami all’arte del passato. Vere e proprie scenografie che hanno dato vita una serie di ideali racconti di stile, creando uno storytelling inedito, che gioca con le suggestioni della storia e del gusto.

Durante la visita al “Tavole in Mostra” Casastile ha avuto la possibilità di incontrare Martino Crespi e rivolgergli qualche domanda.

Un’iniziativa che è l’occasione per mostrare al grande pubblico come l’estro, la fantasia e ottimi prodotti possano portare a risultati di grande effetto. Quali i suoi criteri di scelta del prodotto?
L’eccellenza della qualità. I brand con i quali ho costruito “Tavole in Mostra” sono quelli con i quali svolgo abitualmente il mio lavoro e che, dal mio punto di vista, sono o sono stati tra i produttori innovatori più lungimiranti. Prendiamo Carlo Moretti che ha portato il design a Murano, icona classica della lavorazione del vetro, rivoluzionandone i contenuti o Geminiano Cozzi 1765, azienda che prende il nome dal suo creatore, vero e proprio visionario per originalità e finezza della fattura e Mepra, un’azienda meravigliosa con la quale ho stretto una forte collaborazione che ha portato anche alla creazione di servizi ad hoc per le nostre esigenze.

Nel suo lavoro di organizzatore di eventi quanto è importante la tavola e in che modo è possibile esaltarla al meglio?
Nel mio lavoro ci sono molte componenti che concorrono alla riuscita dell’evento e la tavola è senz’altro uno dei più significativi; tuttavia, affinché rappresenti un vero e proprio valore aggiunto è necessario conoscere molto bene la materia. Io non sono un produttore ma un utilizzatore e un compratore. Un dettaglio di non poco conto, considerando che abitualmente nel mio lavoro si ricorre al noleggio. Io, al contrario, acquisto i servizi che uso per le mie tavole e per farlo mi piace conoscere i prodotti e le aziende che li realizzano.

Perché organizzare un evento come “Tavole in Mostra”?
Mi è sembrata l’occasione giusta per dare al pubblico la possibilità di scoprire da vicino l’arte di realizzare una bella tavola e, allo stesso tempo, scoprire le nuove collezioni dei marchi qui esposti. E in effetti siamo contenti, c’è molta affluenza, e al di là degli operatori del settore, sono molto colpito dalla positiva reazione dl pubblico privato.

Un bel segnale in un periodo storico dove certe abitudini sono venute meno…
In questi anni si è persa quella cultura della tavola propria di qualche generazione precedente e ne andrebbe stimolata nuovamente la sua importanza. Forse si è perso un po’ di vista che il momento dei pasti è cruciale e fondamentale nella vita delle persone. A tavola si riceve, si dicono cose importanti, si prendono decisioni, oltre a rappresentare un momento educativo per la famiglia, perché sapere come preparare una tavola e saperci stare non sono elementi accessori. Ciò detto, perché non valorizzarla come merita?

Esiste una mise en place “giusta” per tutto?
No, ogni circostanza ha la sua tavola perché non bisogna spaventare il commensale o, peggio ancora, metterlo in imbarazzo. È necessario tenere conto del momento e dell’occasione, per il resto si può “giocare” con la fantasia, anche una bella tovaglia o un centrotavola a tema possono fare la differenza.

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