« Céramiques gourmandes » è il titolo della nuova mostra inaugurata lo scorso 21 giugno alla Fondazione Bernardaud, situata in uno degli antichi ateliers della storica manifattura francese di porcellane.
Si tratta della diciassettesima esposizione organizzata dalla creazione della fondazione voluta da Michel Bernardaud nel 2002: ogni anno viene realizzata una mostra tematica sulla ceramica contemporanea che arricchisce il percorso espositivo allestito all’interno della manifattura per fare scoprire al pubblico la storia e il processo produttivo della porcellana.
Curata dal gallerista francese Olivier Castaing, la nuova mostra riunisce opere ed istallazioni di 14 artisti di 6 nazionalità diverse, una per artista. Le intrepretazioni del tema della golosità e del rapporto con il cibo sono tra le più varie : accanto al lavoro più tradizionale dell’artista americana Chris Anteman che reinterpreta scene di banchetto del Settecento francese, spiccano le opere di personalità come la coppia di artisti poliedrici francesi Bachelot&Caron che utilizzano molteplici tecniche o di Kaori Kurihara, artista giapponses trapiantata in Francia le cui creazioni concepiscono forme del tutto nuove, ispirate a fiori e frutti, che rivelano la padronanza sia dell’arte ceramica che di quella orafa.
D’altro canto la mostra ha dato l’occasione a sei artisti di presentare il loro lavoro per la prima volta in Francia, le britanniche Anna Barlow e Susan Nemeth, le statunitensi Shayna Leib e Jessica Stoller, nonché la messicana Christina Erives ed il coreano Jae Yong Kim.
Attraverso queste mostre, la Fondation Bernardaud vuole evidenziare anche la sua vocazione di mecenate: tutte le opere sono in vendita ed il loro ricavo è riservato esclusivamente agli artisti. Inoltre il supporto di promozione del marchio Bernardaud garantisce una risonanza internazionale agli artistii , con possibilità di esporre in seguito presso istituzioni di rilievo, come il Museum of Arts & Design di NewYork, il Victoria&Albert Museum di Londra, il Musée des Arts décoratifs di Parigi per citarne solo alcune.
La mostra Céramiques gourmandes risulta estremamente appetitosa : le ceramiche illudono e sembrano più vere della natura, a volte ricordano delle vanità settecentesche, riallanciandosi in questo modo alla tradizione della porcellana, a volte denunciano la sovraproduzione ed il consumo di massa, sfruttando tendenze iperrealistiche nell’eredità del movimento pop art.