A MilanoHome, la nuova manifestazione organizzata da Fiera Milano, conclusa domenica 14 gennaio, si è respirato tutto il meglio di quanto offre il mondo del complemento d’arredo e dell’oggettistica per la casa. Questo grazie alla cura con cui si sono create ambientazioni calde e godibili dove i prodotti sono stati valorizzati e apprezzati dai visitatori. La ricerca degli organizzatori si è concentrata sull’autenticità, l’originalità e l’artigianalità dei prodotti, rispondendo alle esigenze dei consumatori informati ed consapevoli, in particolare dei giovani, che cercano proposte di qualità, sostenibili, innovative e al tempo stesso legate alla manualità e alla tradizione.
La divisione in 4 macroaree (Vibes, Mood, Elements, Taste, in tutto 570 brand di cui il 35% provenienti dall’estero), ciascuna con proprie piazze, è stata veramente un’idea riuscita in termini di fruibilità sia per i visitatori professionali sia per gli espositori.
La “Home Retail Academy” ha offerto programmi di talk, workshop e momenti formativi per affrontare argomenti come la gestione delle relazioni con la clientela (molto interessante l’incontro con Mariano Diotto), la digitalizzazione, da come si realizza un live shopping alla strategia sui social media, l’identità del punto vendita, partendo dalla vetrina e dall’allestimento del negozio per arrivare alla confezione del pacchetto. Si è passati poi ai percorsi olfattivi e al suggerimento di creare una profumazione d’ambiente personalizzata che caratterizzi piacevolmente il negozio: le percezioni olfattive contribuiscono per l’85% alla memorizzazione, mentre quelle visive solo per il 25%, per cui si capisce quanto anche questo dettaglio sia importante per essere riconosciuti e ricordati. Tutti argomenti che verranno ulteriormente trattati su questo sito e sulle pagine di CasaStile in quanto strumenti oggi indispensabili per rimanere al passo con i tempi ed ottenere risultati di successo.
Molto interessanti le aree espositive “Manifatture in Scena” che, con le eccellenze manifatturiere europee nei settori della porcellana, argento, cristallo e vetro hanno messo in luce la creatività, la bellezza e l’artigianalità. Notevole lo stand di Tradizione Futura dove si scopre il mondo del tessile promosso dalla Fondazione Fashion Research Italy che punta a far conoscere l’artigianato artistico della stampa romagnola con manufatti, tessili e strumenti di lavoro messi a disposizione dai maestri dell’Associazione Stampatori Tele Romagnole, interpreti di una tecnica secolare di alto artigianato ancora praticata. E sempre parlando di artigianalità, da citare anche “Nove Botteghe, convergenze materiche”, il progetto ideato dallo studio Gumdesign, che ha fatto conoscere agli interior designer e ai negozi alcune punte di diamante delle lavorazioni artigianali e materiali innovativi, fornendo spunti per nuove idee e collaborazioni. Esposti circa 300 oggetti che hanno raccontato il bel design italiano), evidenziando tradizione e innovazione. Dal maestro toscano del cuoio all’abilità pugliese nel lavorare la pietra leccese con rara sensibilità, realizzando architetture ed interni preziosi nel mondo.
Una fiera davvero ben riuscita che ha rappresentato la consolidata tradizione del bello italiana, un prezioso momento di arricchimento e di informazione per i punti vendita e per tutto il settore.