Abbiamo parlato con Maurizio Rallo e Giuseppe Vitale del loro work-in-progress negli allestimenti vetrina.
Come nasce l’idea di una vetrina?
Un negozio, una vetrina, il desiderio di mettere in risalto nel migliore dei modi le proposte in vendita: l’allestimento vetrinistico nasce da queste esigenze, si evolve e cerca le modalità più idonee per tessere racconti che attraggono l’attenzione dei clienti. Un allestimento non può essere standardizzato, ma deve essere sempre nuovo e adeguato alle varie realtà territoriali e generi merceologici. La costante tendenza al nuovo, le innovazioni tecniche e strumentali creano le mode vetrinistiche, trend che devono puntualmente essere tenuti in considerazione in modo tale da evitare di trasmettere al pubblico messaggi anacronistici o troppo avveniristici di difficile comprensione.
Come procedere nella costruzione del visual? Quali gli elementi da cui partire?
L’arredamento della vetrina è il punto cardine, il primo fondamentale componente di ogni esposizione. Quanto più l’arredamento è regolare e poco appariscente, tanto più risalteranno le proposte che vi si vanno ad esporre che sono e devono essere le protagoniste di ogni allestimento, tutto ciò che le circonda, le decora, le illustra o le arricchisce non deve mai deformarle o soffocarle, né tantomeno distogliere l’attenzione da loro. La costruzione di un allestimento vetrinistico, come qualsiasi work-inprogress, può subire variazioni legate alle circostanze più varie. Una volta costruito l’arredamento, ovvero il contenitore, la cornice, si inizia con il posizionamento della merce nella vetrina. Gli oggetti più voluminosi vanno posizionati nella zona centrale, creando una sequenza piramidale, i colori devono sfumare dal più scuro sulla profondità al più chiaro.
Quanto è importante il dialogo cliente-negoziante?
Il dialogo con il retailer è fondamentale. In quanto committente, egli si rivolge al vetrinista per una specifica esigenza: promuovere e mettere in risalto i suoi prodotti al fine di massimizzarne le vendite. Il pensiero del cliente va ascoltato e compreso per poi poterlo interpretare in chiave vetrinistica.
VETRINA A.
Partendo dal progetto lo spazio a poco a poco si anima e la decorazione valorizza la proposta prodotto.
VETRINA B.
Colori, decori, quantità, gruppi, simmetrie devono essere dosati con precisione.
VETRINA C.
Lavorare sugli abbinamenti di colori e di forme, di merci dure e malleabili per creare atmosfere sempre differenti, anche partendo dalle medesime strutture.
L’esperto risponde
Ogni quanto tempo rinnovare la vetrina? Molto dipende dalla tipologia di prodotto proposto: il mondo del fashion, ad esempio, richiede un rinnovo breve mentre per quanto riguarda l’home decor si può puntare su allestimenti mensili. Nel caso di un negozio con più di una vetrina si può pensare di rinnovarle a rotazione.
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