Il negozio temporaneo offre articoli esclusivi o a basso costo per un periodo limitato. Una formula nata in Gran Bretagna all’inizio del 2000 che ha trovato la sua massima espressione negli Usa e nel 2005 in Italia grazie ai grandi brand.
Accanto alla soluzione che prevede l’utilizzo di piccoli locali transitori gestiti direttamente dal brand produttivo e selezionati, ad esempio, perché ubicati in zone della città particolarmente in vista, o inseriti in palazzi d’epoca o costruzioni moderne originali, il temporary può essere interpretato anche in un’area di uno store tradizionale o in uno spazio gestito comunque dal retailer per raccontare una particolare occasione di vendita. In ogni caso dovrebbe declinare caratteristiche precise: offrire un’immagine diversa, un’ambientazione con particolari che la renda unica; creare un evento temporaneo, ma che si leghi a un messaggio duraturo; esprimere un concetto di irripetibilità, esclusività.
Basandosi su questi temi, l’esempio proposto inventa un arredamento fatto di pochi pezzi espositivi realizzando una sorta di cortile/veranda attraverso la grande tenda da esterno portata all’interno e corredata da piante e fiori. L’ambiente risulta temporaneamente trasformato in qualcosa che non è, ma accogliente, stimolante, attraente.
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