Realtà aumentata, scansione di codici a barre e tecnologia touch screen non sono affatto delle parole misteriose. Al contrario, pare proprio che debbano diventare strumenti su cui i retailer potranno sviluppare la vendita al dettaglio del futuro coinvolgendo i clienti e portando l’emozione in negozio
Una declinazione di quella che sarà la shopping experience del futuro è stata presentata alla scorsa edizione della fiera Ambiente, all’interno della speciale mostra Point of Experience ideata dall’agenzia tedesca Wateko, e si basa sull’idea che sia necessario ripensare il negozio fisico, facendo entrare la tecnologia nel punto vendita con applicazioni più complesse nel campo della realtà aumentata e moduli touch per la vendita
al dettaglio. Ma in che modo?
«Innanzitutto deve essere una parte del negozio e non solo una componente aggiuntiva», precisa Nikolai Gruschwitz, ceo di Waketo, «e sbaglia chi prima disegna lo store e poi pensa agli strumenti digitali, perché la parte digitale della vendita al dettaglio deve andare di pari passo con il negozio tradizionale. Dovrebbe essere un vantaggio per il cliente ma anche per il negozio».
Ma è possibile immaginare già quali supporti tecnologici oggi siano più interessanti per un retailer del settore tavola- cucina-tessile? «Non è così facile dirlo perché dipende da molte variabili», spiega Gruschwitz, «come le dimensioni del negozio, la specificità dei prodotti, la fascia di prezzo». Per questo target, per esempio, «un’utile tecnologia digitale potrebbe essere il touch table; in questo caso si parte da un prodotto fisico da toccare e posizionare su un tavolo touch screen che consente di amplificarne le informazioni raccontandone ad esempio la storia, il concept, il processo produttivo ma anche le possibili varianti di colore e decoro consentendo anche, una volta scelto l’articolo, di completare l’acquisto con il pagamento attraverso qr code».
«Con il Wall of Emotions, la scansione di un codice a barre attiva un video, fornendo allo spettatore informazioni sul prodotto selezionato. Se, per esempio, un cliente analizza una padella, otterrà alcuni consigli di cucina e ricette legate all’utensile scansito. Non solo, il Wall consente di visionare articoli simili e complementari, di valutarne possibili varianti e anche di scegliere proposte in base a un lifestyle o a una funzione, il tutto con una modalità facile e immediata. Una volta inseriti gli acquisti nel proprio carrello virtuale, il cliente potrà
pagarli direttamente con uno smartphone e li troverà all’uscita o potrà farseli recapitare a casa. Inoltre, utilizzando la tecnologia RFID, gli acquirenti possono personalizzare il loro set table testando combinazioni differenti e condividendo e commentando le loro scelte. È un modo emozionale di combinare insieme diversi prodotti che si adattano a differenti stili di design per dare al cliente un’ispirazione maggiormente creativa». Il vantaggio? «Poter offrire un portafoglio completo dei prodotti, con l’interazione e le informazioni per ogni articolo e la possibilità di personalizzare le proprie scelte direttamente nel punto vendita».
DARE AL CLIENTE ISPIRAZIONI CREATIVE AMPLIFICANDO GLI ASSORTIMENTI E I CONTENUTI DEI PRODOTTI
Altro tema fondamentale per attrarre l’attenzione e coinvolgere il potenziale cliente è il visual e anche in questo ambito la tecnologia può aiutare: ad esempio, la hologram pyramid è possibile “far vivere” i prodotti creando visual realmente stupefacenti. Lo shopping del futuro, dunque, parla il linguaggio della tecnologia, ma anche dell’emozione come motore di acquisto. «Il negozio è più emozionale dell’e-commerce e fornisce un servizio che innegabilmente la vendita online non può dare. Tuttavia, l’e-commerce ha il vantaggio di consentire di trovare e ottenere tutto ciò che si desidera in un tempo molto breve», racconta Gruschwitz.
«La situazione peggiore che può verificarsi è che il cliente arrivi in negozio, chieda un consiglio, ma non trovando il prodotto che stava cercando lo acquisti poi online altrove, magari a casa. Quindi uno dei principali vantaggi della tecnologia in store è proprio quello di dare ai clienti la possibilità di trovare l’intero portafoglio di prodotti, senza che il negozio appesantisca lo spazio di vendita o il magazzino».
La tecnologia aiuta anche nella delicata fase della conclusione della vendita, facilitando ad esempio i pagamenti. «Abbiamo un’applicazione e lavoriamo con diversi partner, come ad esempio Wire- Card, per offrire al retailer una soluzione di pagamento mobile molto semplice. Tuttavia, se il retailer ha già i propri strumenti di pagamento, allora è possibile aggiungerli all’interno dell’impianto».
Facile, facile: il futuro dello shopping sembra proprio alle porte. Ma i costi? Vi sono due punti alla voce investimento: «Il costo riguarda l’hardware e, in questo caso, l’investimento dipende dalle dimensioni e dalla qualità dello schermo e parte da 2.500 euro. E poi c’è il costo di installazione e progettazione: per questa voce si parte da 7.500 euro».
E così l’emozione entra nel negozio!