Il coraggio delle scelte

Quella che vi abbiamo descritto è un curriculum forte di un’esperienza portentosa che ha attraversato tutti gli ultimi trent’anni del settore. In un momento di stress così forte per il comparto (crisi e accelerazione evolutiva sono terribilmente alleate) il suo parere va certamente raccolto e analizzato con grande attenzione. 

Vista la sua esperienza, la tentazione di porre subito la domanda fatidica – cosa succederà alla distribuzione di comparto – è forte, ma resisterò e le chiedo prima: di tutte le sue diverse esperienze quale è stato secondo lei il momento più importante, quello che le ha dato maggiori soddisfazioni e competenze?

Difficile dirlo. Credo però che due fasi siano state fondamentali per la mia formazione: la prima quella con Stefanel quando, praticamente in due, io e il mio responsabile di allora, con la supervisione del titolare e l’assistenza degli studi di progettazione interna, dovevamo costruire dal niente realtà di vendita nelle più diverse città italiane. Ovviamente gli anni Ottanta erano un altro momento, ma in quel periodo ho visto giovani animati da una voglia incredibile di emergere: credevano in un progetto nuovo e innovativo e capivano che quello gli avrebbe permesso di crescere, a patto che seguissero certi dettami imposti. Ebbene, affiancati dalla nostra azienda sono cresciuti praticamente alla velocità della luce: da uno a quattro o cinque negozi aperti in brevissimo tempo, in alcuni casi una vera e propria epopea. E poi l’esperienza di Sogaro Milano: prima di lanciarci in quell’avventura, io e Francesco Sogaro (primogenito del fondatore Igino Sogaro, ndr) abbiamo passato mesi a girare il mondo per imparare e prendere spunto dalle realtà distributive più interessanti, e non certo solo del settore tessile. In più abbiamo collaborato con i professionisti nazionali e internazionali più importanti del periodo. Quel tipo di formazione è un tesoro che ritengo inestimabile della mia storia professionale perché non fu un’esperienza – come si potrebbe pensare – applicabile soltanto a realtà distributive di migliaia di metri quadrati. Al contrario, le tecniche di vendita, i modelli espositivi e comportamentali nei confronti del cliente e del rapporto con i fornitori possono essere tranquillamente gradualizzati e applicati anche al più piccolo negozio indipendente di biancheria per la casa. Anzi, ancora oggi le tecniche di vendita imparate in quel periodo le utilizzo presso i miei clienti quotidianamente. In quel periodo ho capito una cosa fondamentale. È vero che ogni settore ha le sue specificità, ma si possono cogliere insegnamenti e suggerimenti da qualsiasi realtà di vendita, anche la più lontana dalle proprie merceologie, bisogna dotarsi però della necessaria apertura culturale.

Mi perdoni ma l’esperienza Sogaro Milano non finì esattamente nel migliore dei modi…

Troppo lungo spiegare le tante ragioni che determinarono la vita così breve di quella realtà innovativa. È certo però che rappresenta, ancora oggi, forse l’unico tentativo serio in Italia di portare la distribuzione indipendente su un piano di assoluta modernità e dimensione internazionale. Ci sono state – ovviamente – tutte le riflessioni possibili da parte nostra, sugli sbagli che ne hanno determinato l’insuccesso, ma nulla toglie al fatto che rappresenta ancora oggi per questo comparto un modello di assoluto valore.

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