Field to market: una modalità di lavoro per migliorare la sostenibilità
L’acqua non è, però, l’unico indicatore della sustainability performance. Per valutare e monitorare nel tempo l’impatto ambientale, la filiera del cotone americano ha adottato Field to Market, un metodo che prende in esame oltre al consumo di acqua anche le performance in termini di utilizzo del terreno, erosione del suolo, sistemi di irrigazione aggiuntiva e consumo di energia. Si tratta di un metodo applicato a diverse coltivazioni e non solo al cotone, per consentire un’attenzione al miglioramento continuo nella sostenibilità ambientale. Nel periodo 1980-2011 siano stati drasticamente ridotti i valori relativi a tutti gli indicatori: utilizzo del territorio riduzione del 30%; erosione del suolo riduzione del 68%; sistemi di irrigazione aggiuntiva riduzione del 75%; consumo di energia riduzione del 31%. Il Field to Market è uno strumento disponibile online per tutti i coltivatori che vogliono valutare i consumi, monitorare gli sprechi e ottimizzare l’impiego delle risorse (www.fieldtomarket.org).
Life Cycle Analysis (LCA), la sostenibilità di filiera
L’industria del cotone americano ha da tempo adottato un metodo strutturato e regolamentato a livello internazionale per sostenere e migliorare la sostenibilità. Si tratta di Life Cycle Analysis (LCA): una procedura standardizzata che permette di registrare, quantificare e valutare l’impatto ambientale generato dalla produzione di capi in cotone, analizzando l’intera filiera – dal campo di cotone alla produzione di una T-shirt in cotone fino al suo smaltimento. Un approccio di tipo estensivo “dalla culla alla tomba” che prende in considerazione gli effetti ambientali dell’intero processo di produzione di una T-shirt in cotone, in questo modo è possibile individuare le interazioni con l’ambiente di ogni fase e concentrarsi sulle inefficienze di ognuna per raggiungere il reale minimo impatto possibile.
All’interno di questa analisi giocano un ruolo importante anche l’uso di agenti chimici: l’industria del cotone americano usa metodi IPM (Integrated Pest Management) per ridurre al minimo l’uso di pesticidi. A questo proposito, la fibra di cotone americano soddisfa gli standard Eco-label, il marchio che certifica il ridotto impatto ambientale dei prodotti o servizi offerti da un’azienda, e la normativa europea sui prodotti alimentari.
Il metodo LCA e l’analisi dei dati che ne risultano aiutano sistematicamente i produttori di cotone e tutti i player della filiera ad indirizzare gli sforzi dell’industria cotoniera verso la sostenibilità. I risultati di questa analisi hanno già portato a diverse iniziative e ricerche avanzate volte a migliorare l’efficienza di utilizzo d’acqua, la riduzione di acque di scarto nella produzione tessile e l’impegno verso la “creazione” di consumatori in grado di gestire la cura dei propri capi in modo sostenibile.