Nuove tonalità sostenibili previste da WGSN

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WGSN

Ricerca e innovazione saranno protagonisti nei prossimi anni del mondo del colore. Due i driver di riferimento l’attenzione all’ambiente e la ricerca di nuovi effetti sempre più vibranti e coinvolgente: è quanto emerge da un’analisi realizzata da WGSN, società di previsioni di tendenza dell’organizzazione capogruppo Ascential.

Le principali iniziative sul clima e le normative governative hanno il potenziale per trasformare l’industria del colore ed entro il 2026 le tecnologie sostenibili saranno più accessibili per i produttori tessili.  La ricerca e lo sviluppo in corso su coloranti e pigmenti a basso impatto rimarranno un driver cromatico dominante. Sebbene attualmente solo un piccolo segmento del mercato utilizzi e applichi coloranti e pigmenti di origine naturale si tratta di un trend in crescita.

Secondo una ricerca pubblicata da Arizton Advisory & Intelligence, il mercato globale dei coloranti naturali dovrebbe generare ricavi per circa 5 miliardi di dollari entro il 2024, con un tasso di crescita annuo di circa l’11% nel periodo 2018-2024. Nello stesso tempo l’utilizzo delle nanotecnologie porterà alla creazione di tonalità più intense, luminose e vibranti.

In particolare sono due i percorsi analizzati da WGSN attraverso alcune case study.

1.TERRA NEUTRALS L’aumento dell’uso di coloranti a base vegetale e minerale e di fibre nei colori naturali avrà un impatto soprattutto nella creazione di tavolozze neutre.

Coloranti a base di minerali: il brand fashion Mango ha utilizzato minerali come malachite, ocra rossa e lapislazzuli per i colori di una sua capsule collection, mentre Mario Cucinella Architects ha usato il colore naturale dato dalla terra cruda per Tecla, primo modello di abitazione sostenibile stampato in 3D (nella foto). È un progetto a emissioni quasi zero.

WGSN.

Colore naturale: la maggior parte delle collezioni di Harvest & Mill è realizzata con i colori naturali di cotoni organici coltivati negli Stati Uniti che sono completamente privi di tinture e candeggina. Il brand latino americano Meso utilizza lana naturale proveniente dalle Highlands guatemalteche per i suoi cuscini, tessuti a mano da artigiani locali (nella foto)

 

 

 

2. NATURE POWERED Maggiori investimenti in ricerca e sviluppo consentiranno, secondo la previsione WGSN, l’arrivo sul mercato di colorazioni innovative di derivazione naturale, la biologia sostituirà la chimica offrendo un’ampia scelta di colori per un’ampia gamma di prodotti.

Coloranti batterici: Colorifix è la prima azienda ad utilizzare un processo biologico per produrre, depositare e fissare i pigmenti sui tessuti. Usa la biologia sintetica per creare batteri che producono un composto colorato. ll primo passo è trovare un colore creato da un organismo in natura, che sia un animale, una pianta, un insetto o un microbo. Tramite il sequenziamento del DNA online (mai attraverso un campione fisico) vengono individuati i geni che portano alla produzione del pigmento e poi quel codice DNA viene tradotto nel microrganismo. Il microrganismo ingegnerizzato risultante può produrre il pigmento come in natura. Una tecnologia utilizzata anche in una capsule collection di H&M (nella foto).

WGSNColori vegetali: per il progetto Sonnett155 dell’azienda Lobke Beckfeld, in collaborazione con la designer Johanna Hehemeyer-Cürten, è stato creato un materiale biodegradabile in acqua o terreno costituito da un composto di scarti di produzione cellulosici dell’industria tessile e pectina, un polisaccaride a base vegetale e un sottoprodotto della produzione di succo, che reperiti localmente producono una materia integrata in un ciclo di vita biologico.

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