Sogni d’oro o incubi dolorosi?

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Dalle classiche molle al viscoelastico high-tech

Molle, lattice, espanso, memory foam. A prima vista questi materassi possono sembrare tutti uguali. In realtà sono profondamente diversi ed è bene conoscerne le caratteristiche. Partiamo però da un consiglio: la rete o il supporto potrà essere matrimoniale ma è sempre meglio utilizzare dei materassi singoli. Alcuni produttori vi diranno che i loro prodotti sono in grado di fornire supporti differenziati ma mi sento di essere abbastanza scettico da questo punto di vista. Meglio separare i materassi e permettere così di avere risposte calibrate e differenziate. È vero che in alcuni casi la zona di unione tra i due elementi potrà risultare più rigida o scomoda (per esempio con due prodotti a molle di buona qualità) ma i benefici sono senz’altro molti di più.

Cominciamo col più classico, il materasso a molle: in questo caso un prodotto di qualità è caratterizzato da un elevato numero di molle. Maggiore è il loro numero, maggiori sono i punti di appoggio del corpo, minore stress subisce l’intero molleggio nell’arco della vita del prodotto. Diciamo che un materasso singolo che contiene 400 molle insacchettate singolarmente (questo genere d’insacchettatura indica qualità) può essere considerato nell’ambito della buona qualità. Altri elementi da valutare sono una carenatura perimetrale rigida ad alta densità che supporti perfettamente il peso del corpo quando il consumatore si siede sul bordo del materasso al risveglio, la qualità e lo spessore dello strato di feltro posto sopra il molleggio che dona stabilità e robustezza all’intero prodotto e lo strato realizzato in espanso che, posizionato subito sotto il rivestimento, ne determina il grado di morbidezza e incide fortemente sull’intera ergonomia del materasso. L’insacchettatura singola permette poi di realizzare molle con diversi diametri di filo – e quindi diversi valori di resistenza – che, disposte a zone differenziate, rendono il prodotto capace di restituire portanze differenti e ben distribuite sull’intera lunghezza del corpo. Tali prodotti nella fascia di qualità – ragionando sempre sulla dimensione singola – non possono stare sotto i 500 euro.

Un’altra tipologia di materasso è quella in lattice. Questa è una sostanza naturale estratta da un albero che si chiama “hevea” e, dopo alcuni processi di lavorazione, si trasforma in gomma di lattice. Può essere del tutto naturale – wild latex, – miscela tra sintetico e naturale (lattice Nro) oppure ricavato da sintesi (lattice Sbr). Quello naturale è facilmente riconoscibile perché decisamente più elastico di quello sintetico. Il materasso in lattice naturale – pur essendo costoso, a partire dai seicento euro per un singolo – è certamente un’ottima scelta: l’estrema elasticità di questa tipologia permette di cambiare posizione durante il sonno in maniera agevole, tuttavia vale sempre lo stesso discorso, va provato. La lastra di lattice che compone il materasso permette, ovviamente, la creazione di zone di portanza ben differenziate ma per essere un prodotto di qualità dovrà avere uno spessore di almeno 16 centimetri e una densità di 65 kg/mc.

Passiamo ora alla categoria dei materassi in poliuretano espanso. Questo materiale è conosciuto da tutti come elementi per le imbottiture – il termine “volgare” è gommapiuma – e considerato materiale povero. Eppure si tratta di un elemento di sintesi realizzato da polimeri con una gamma estesissima di applicazioni, dimostrando una versatilità più unica che rara. Altro aspetto da non sottovalutare è che l’evoluzione tecnologica ha portato a produrre materassi con poliuretani sempre più perfezionati e attenti all’ambiente, addirittura eco-compatibili da quando l’acqua è diventata unico agente espandente. L’espanso può essere prodotto con cellule aperte o chiuse. Maggiore sarà l’apertura della cellula, maggiore l’elasticità e il ricircolo d’aria al suo interno. Le performance positive del poliuretano espanso si esaltano in particolare nella sua indeformabilità: sopporta grandi deformazioni e recupera rapidamente la dimensione originaria, ha grande flessibilità e un buon grado d’isolamento. Il poliuretano a poro aperto ha una struttura simile a quella della spugna naturale, è quindi un materiale igienico e traspirante, capace di disperdere il calore e l’umidità mantenendo gradevole la temperatura del corpo. Al poliuretano a base d’acqua si affiancano poi altre molecole di ultima generazione come il Waterlily (in accoppiata o realizzati completamente con tali materie), abili a comporre un prodotto anallergico, antibatterico e antiacaro, particolarmente adatto ai sofferenti di allergie, oltre che completamente riciclabile. Il costo dei materassi in espanso è molto variabile, ma anche in questo caso non bisogna farsi attrarre dagli sconti mirabolanti: ci vogliono 400/500 euro per un prodotto singolo decoroso ma, soprattutto, va verificato uno spessore adeguato del materasso con uno strato di materiale diverso atto a definire la rigidità del prodotto, un rivestimento di qualità e zone differenziate di portanza.

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