L’ultima tipologia in esame è quella più innovativa e high-tech, cioè la schiuma viscoelastica. Comunemente chiamata memory-foam è probabilmente la materia più gettonata attualmente nella classifica dei materassi. La sua speciale struttura cellulare le permette di automodellarsi attraverso l’azione termica del corpo, assorbire e distribuire gradualmente il peso corporeo in modo uniforme e bilanciato, minimizzare i punti di eccessiva pressione tra corpo e materasso. Il beneficio di tale supporto è immediato poiché la capacità di conformarsi alle forme del corpo è pressoché immediata. In questo caso la gamma prezzi sale e si colloca – sempre per la versione singolo – tra i 700 e gli 800 euro per un prodotto garantito e di qualità che non potrà avere uno spessore inferiore ad almeno 18 centimetri.
L’importanza del rivestimento
Il materasso dovrà essere traspirante, capace di regolare la temperatura corporea e non provocare allergie. Queste caratteristiche sono determinate dai materiali utilizzati per l’interno ma anche, e in modo davvero importante, da quelli che ne compongono il rivestimento esterno. Un elemento da valutare in sede d’acquisto è se preferire un prodotto due stagioni (lato cotone e lato lana per l’inverno, però generalmente non sfoderabile) oppure una fodera facilmente rimovibile e lavabile in lavatrice magari – nel caso di persone affette da allergie – ad alte temperature. La seconda soluzione, in generale, a nostro parere è preferibile perché massimizza il grado di igienicità, in ogni caso le fibre e i tessuti che si usano per il rivestimento esterno sono tutte di origine rigorosamente naturale: si parte dal lussuoso cashmere, poi la seta, il bamboo – nei prodotti molto “eco” è particolarmente gettonato – naturalmente il cotone, il lino e la lana. La sfoderabilità non è una “fisima” igienista: il nostro corpo in una sola notte può arrivare a rilasciare qualcosa come 500 grammi di liquidi e scaglie di pelle, provate a pensare cosa succede in solo un anno di utilizzo. Diventa cruciale quindi poter lavare – almeno due volte l’anno – il rivestimento esterno del materasso, altrimenti quest’ultimo diventa in poco tempo un pagliericcio dannoso e sporco. Un altro aspetto da non dimenticare nella scelta del prodotto – e facilmente verificabile nel caso del prodotto sfilabile – è la qualità del particolare: bordature, cuciture esterne e interne, spessore e qualità dell’imbottitura. Insomma quella che si può definire “la rifinitura” del materasso deve essere curata tanto quanto la qualità dell’interno. Cuciture mal fatte si rompono dopo pochi lavaggi del rivestimento, quelle interne poco curate renderanno più fragile il prodotto, quelle esterne poi possono abbassare notevolmente il grado di comfort. È bene poi che il materasso abbia anche una controfodera interna, in modo da proteggerlo e continuare a utilizzarlo quando si sfodera per la manutenzione. E poi non dimentichiamoci le maniglie: sono indispensabili per spostarlo e giralo e devono essere comode e robuste. In ultimo è bene che ci sia anche una fascia traspirante perimetrale al materasso. Migliora la traspirabilità e la ventilazione creando un microclima sfavorevole alla proliferazione degli acari.