Tecno-fibre, un mondo da conoscere

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Per fare qualche esempio, sono fibre artificiali il rayon, il cupro, il modal, la gomma e il lyocell. Sono, invece, fibre sintetiche l’acrilico, il poliestere, il gore-tex (Teflon), le fibre aramidiche (kevlar), il poliammide (nylon). Come nasce una fibra del genere? Cercando di rimanere il più lontano possibile dai tecnicismi e diciamo che un “chips” di polimeri (una sorta di pasticca) viene spinto con grande forza attraverso una trafila con foro d’uscita piccolissimo e ne esce il filato caratterizzato da uno spessore infinitesimale. In sintesi è un po’ il concetto della Pastamatic.

Negli ultimi decenni la ricerca ha esplorato tanti ambiti possibili, sia nel campo delle sintetiche, sia in quello delle artificiali. Si è usato il mais per realizzare l’Ingeo e così individuare fonti alternative al petrolio (un progetto nato il Italia con la Ferruzzi di Gardini e poi acquistato dagli americani) ma anche la fibra di legno per il lyocell, utilizzando metodologie più rispettose per l’ambiente. Senza dimenticare lo studio per le fibre derivanti dai polimeri di caseina e della acrilonitrile, principale proteina del latte.

Potremmo andare avanti molto elencando le tipologie di fibre sulle quali si è studiato e si sta studiando, a dimostrazione che questo campo ha un’assoluta dignità scientifica e una coerente importanza commerciale, tuttavia ci concentreremo sulle microfibre, perché sono un ambito particolarmente interessante per il mondo del tessile per la casa.

Microfibra: l’eclettismo dell’innovazione

Nonostante la microfibra sia parte integrante della nostra quotidianità è sorprendente scoprire che non ci sono indicazioni e paternità ufficiali sulla sua nascita e sul suo sviluppo. Due sono le scuole di pensiero: da un lato si dice che l’esercito americano commissionò lo studio di un’alternativa alla piuma per l’imbottitura dei sacchi a pelo tattici per i propri soldati. La piuma veniva dalla Cina e i rapporti tra le due nazioni non erano certo idilliaci in quel periodo, inoltre la piuma è di origine animale e poteva diventare veicolo per la guerra batteriologica, quindi andava sostituita. Altre teorie asseriscono che sia stata inventata dai giapponesi durante la metà degli anni 70 (per fare costumi da bagno… un vero fallimento iniziale data la quantità d’acqua che assorbiva!), e ancora che è stata introdotta in Inghilterra intorno al 1986, mentre è certo che la Svezia iniziò a commercializzare la prima microfibra intorno al 1990.

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